Pensioni di febbraio 2023 più ricche? È quello che sperano i tantissimi pensionati che a gennaio sono rimasti a bocca asciutta.

Anche un piccolo aumento, spiega il signor Giuseppe, può fare la differenza. Ha sentito dire che l’assegno sociale passa da 469 a 503 euro ma, prima di gioire, vuole constatare ciò con i suoi occhi. Per il signor Giuseppe e per tanti altri pensionati, 30 euro in più, anche se pochi, faranno la differenza. Gli piacerebbe, però, essere nato e cresciuto in Francia dove una pensione minima viene pagata di più, fino a 632,17 euro ma, spiega, chi si accontenta gode.

Il pagamento delle pensioni 2023 con le rivalutazioni per l’inflazione, comunque, già è iniziato questo mese ma proseguirà anche il prossimo.

Febbraio 2023

Chi non ha già ricevuto il trattamento pensionistico con un importo più alto a gennaio, lo avrà a febbraio. In più, per gli over 75 l’importo passerà da 525 euro al mese a 600 per un anno intero come prevede la legge di Bilancio 2023, la prima del Governo Meloni. Come sempre, poi, il calendario dell’erogazione delle pensioni seguirà il tradizionale ordine alfabetico a partire dal 1° febbraio.

Per chi non lo sapesse, si riceverà la rivalutazione piena delle pensioni, nella misura del 100% solo se il proprio assegno non supera di più quattro volte il valore delle pensioni minime.

In ogni caso, più sarà alto l’importo che si percepisce, meno sarà alta la percentuale di rivalutazione.

Chi ha un assegno tra quattro/cinque volte quello minimo, infatti, avrà una rivalutazione dell’85% e non del 100%. Se si ha invece una pensione superiore a sei volte a quella minima, si avrà una rivalutazione sarà del 53%. Per un trattamento pensionistico superiore sei volte l’importo minimo e pari/sotto a otto volte lo stesso assegno, la rivalutazione sarà del 47%.

Tra otto e dieci volte, infine, si scenderà invece al 37%.

Gli assegni pensionistici che superano dieci volte il minimo, avranno una rivalutazione del 32%

Rivalutazioni pensioni 2023

La ripartizione effettiva sarà in sei scaglioni: per gli assegni fino a 2.102,52 euro lordi (rivalutazione 100%) l’aumento sarà del 7,3%. Per quelli fino a 2.696,90 euro lordi (rivalutazione dell’85%) si avrà un aumento 6,2% mentre per quelli fino a 3.152 euro lordi (rivalutazione del 53%) l’aumento sarà del 3,8%.

E ancora, per gli assegni fino a 4.200 euro lordi (rivalutazione del 47%) l’aumento sarà 3,4%, per quelli fino a 5.250 euro (rivalutazione 37%) l’aumento sarà del 2,7% mentre per quelli oltre i 5.250 euro lordi (rivalutazione 32%) l’aumento sarà del 2,3%.

Ecco qualche esempio: ci sarà un aumento di 73 euro lordi per le pensioni tra i 1.000 e i 1.500 euro lordi. Sarà invece di 109,5 euro l’aumento per quelle tra i 1.500 e i 2.000 euro lordi e di 146 euro per quelle tra i 2.000 e i 2.500 euro lordi.

Inoltre di 155 euro per quelle tra i 2.500 e i 3.000 euro lordi, di 117 euro per quelle tra i tremila e i quattromila euro lordi e di 136 euro per quelle tra i 4/5 mila euro lordi.

Infine di 135 euro per le pensioni tra i 5 e i 6 mila euro lordi e di 138 euro per quelle sopra i 6.000 euro lordi.

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