Che non sia un momento favorevole per il nostro paese è ormai cosa risaputa. Purtroppo, anche i prossimi anni si prospettano tutt’altro che rosei. Per quanto riguarda la pensione futura, infatti, la situazione sembra alquanto complicata e le preoccupazioni dei giovani di oggi vertono tutte in questo senso. un recente studio ha infatti chiesto ai 35enni quali sono le loro principali preoccupazioni. Il tema della previdenza svetta al primo posto, davanti all’acquisto della casa e alla perdita del lavoro.

Una preoccupazione su tutte le altre

Ha risposto così il 44% dei giovani. Il tema della pensione futura è quello che più preoccupa i ragazzi di oggi, più di perdere il lavoro e di non riuscire ad acquistare una casa. Del resto, con una pensione non adeguata al caro vita è effettivamente difficile riuscire ad ipotizzare di stare bene. I soldi non fanno la felicità, ma aiutano parecchio, dice il detto. A darci un nuovo quadro della situazione ci hanno pensato i sondaggi effettuati dall’Osservatorio Mefop-Luiss di Mauro Marè. Da qui si evince che il 40% degli intervistati teme di perdere il lavoro. Il 23% ha paura di non riuscire mai ad acquistare una casa. Solo il 17% del campione ha ammesso di avere paura di non riuscire a mantenere i propri figli. Una percentuale davvero bassa, se si pensa che in realtà i figli costano davvero tanto.

Ragionevole però che sia così bassa, visto che ormai la stragrande maggioranza degli attuali 35enni non ha effettivamente figli, quindi il problema almeno al momento per loro non si pone. Sapere quanto si spende per un figlio in Italia oggi potrebbe scoraggiarli ulteriormente. Come detto, quindi, sono le pensioni future a destare le maggiori perplessità e a fomentare le angosce dei nostri giovani. Ne è pienamente cosciente anche la nostra premier, la quale a tal proposito nei giorni scorsi aveva dichiarato:

“Si lavorerà sul rafforzamento del sistema previdenziale, con particolare riguardo alle pensioni future. Dobbiamo garantire la tenuta del sistema ed evitare il manifestarsi di una bomba sociale nei prossimi decenni”.

Pensioni future, l’incubo di un assegno dimezzato

45 anni di contributi e assegno dimezzato.

È questo l’incubo che affligge i giovani di oggi, coloro che hanno da poco iniziato il loro percorso lavorativo e che quindi vedono l’arrivo della pensione come un miraggio. Ad aggravare la cosa, anche il fatto che tale assegno sia poco redditizio rispetto ai costi della vita, la quale difficilmente sarà meno cara nei decenni a venire. Insomma, gli italiani non riescono a tranquillizzarsi, nonostante la stessa Meloni sia tornata più volte sull’argomento per promettere tutto il possibile:

“Sarà utile per mappare tutta la spesa e per valutare anche gli effetti di determinati provvedimenti in tema di esodi aziendali e ricambio generazionale”.

Voci di corridoio sostengono che il piano per i giovani dovrebbe prevedere un ausilio alla copertura previdenziale contro gli effetti negativi delle carriere discontinue, oltre al riscatto della laurea con speciali agevolazioni e il recupero dei periodi senza contributi. Al momento, però, si tratta di belle intenzioni che non hanno ancora un riscontro oggettivo nella realtà, soprattutto perché, secondo gli esperti, di non facile attuazione. Al momento infatti i numeri parlano chiaro: un lavoratore poco meno che 35enne oggi potrebbe andare in pensione anticipata o con 46 anni di contributi o a 66 anni e 9 mesi di età, se ha versato almeno 20 anni di contributi. Si l’obiettivo invece è quello di arrivare alla pensione di vecchiaia, l’assegno arriverà solo a a 69 anni e 11 mesi, sempre che abbia accumulato almeno 20 anni ci contributi. Diversamente, per lui ci sarà da attendere i74 anni e 2 mesi di età.

I punti chiave…

  • lo snodo sulle pensioni future preoccupa i giovani, c’è il rischio di congedarsi oltre i 70 anni;
  • a preoccupare ulteriormente è il fatto che l’assegno pensionistico potrebbe essere addirittura dimezzato;
  • il Governo sta lavorando a nuovi piani per il recupero degli anni contributivi.