Eccoci qui, ci risiamo. Si torna a parlare di catastrofi e apocalissi varie con l’orologio dell’apocalisse. Ormai certi scienziati sembrano essere diventati dei millenaristi. C’è però da dire che il quadro generale non è affatto esaltante e, a giudicare da quel che stiamo vivendo negli ultimi tempi, forse forse la fine del mondo non è poi una cosa così campata in aria.

Nuova catastrofe nel 2024?

Stavolta sembra proprio che non servirà un’altra catastrofe per scatenare l’apocalisse sulla nostra terra.

Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando e non ha mai sentito parlare del doomsday Clock, appunto l’orologio dell’apocalisse, stiamo parlando di uno studio iniziato nel 1947 e volto a rilevare quelle che sono le criticità del pianeta. Se inizialmente tale studio era soprattutto rivolto alle tensioni politiche tra URSS e USA e alla famigerata guerra fredda, oggi si prendono in considerazione più casi e si cerca di capire che impatto avranno sul pianeta. La mezzanotte indica l’apocalisse (termine improprio per indicare la fine del mondo, in realtà apocalisse in greco significa rivelazione), e l’avvicinarsi delle lancette è motivo di preoccupazione per tutti, naturalmente.

I ricercatori che studiano tale fenomeno e portano avanti e indietro le lancette ogni anno, sono scienziati legati al al magazine “The Bulletin of the Atomic Scientists”. La bomba atomica, nata con il progetto Manhattan (le cui implicazioni prima nella seconda guerra mondiale e poi successivamente nella guerra fredda sono state magnificamente racontate da Nolan nel recente Oppenheimer), era l’argomento principale di tale preoccupazione. Oggi però la terza guerra mondiale può arrivare per motivi diversi ed è compito di questi scienziati cercare di coglierne i segni (in realtà, c’è chi sostiene che siamo già in pieno terzo conflitto planetario e non ce ne siamo ancora accorti).

Orologio dell’apocalisse, cosa ci attende?

La pandemia è entrata di prepotenza tra gli argomenti che possono portare all’apocalisse.

Ormai la paura dei virus è un argomento da prendere seriamente in considerazione. Naturalmente, il conflitto bellico rimane per gli scienziati del doomsday Clock, il primo motivo di studio. E anche su questo fronte non possiamo certo stare tranquilli. La guerra tra Russia e Ucraina continua e non sembra accennare a finire. C’è poi il conflitto in Medio Oriente che potrebbe coinvolgere altre nazioni e diventare sempre più esteso. Insomma, il quadro geopolitico rischia di complicarsi. E una volta che gli assetti di potere si modificano troppo, allora la guerra diventa davvero inevitabile. E che dire poi dell’altro grande dilemma dei nostri tempi? L’intelligenza artificiale sta facendo arricchire tante compagnie tech, ma allo stesso tempo preoccupa per le sue implicazioni possibili.

Il mondo del lavoro potrebbe uscirne devastato e molti intellettuali chiedono ai Governi di prendere provvedimenti per regolamentare l’avanzamento dell’AI generativa. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per capire che il 2024 non sarà certo privo di tensioni. Ma ora a che punto siamo con le lancette? Ad oggi l’ora segna le 23 e 58 minuti e solo nel 1953 è stato così vicino all’ora fatidica. il 24 gennaio 2023, le lancette erano spostate a soli 90 secondi dalla mezzanotte, più vicine che mai. Siamo tornati quindi indietro di 30 secondi. Rachel Bronson, CEO del Bulletin, ha dichiarato:

“Quando l’orologio è a mezzanotte, significa che c’è stato uno scambio nucleare o un cambiamento climatico catastrofico che ha cancellato l’umanità. Non vogliamo mai davvero arrivarci e non lo sapremo quando succederà.” 

Non possiamo che essere in accordo con la chiusa di Bronson. Purtroppo, sperare con queste premesse a volte è davvero dura e le crescenti tensioni a livello politico fanno temere il peggio per l’anno nuovo ormai alle porte.

I punti salienti…

  • cambiamenti climatici, virus, tensioni politiche e avanzamento tecnologico fuori controllo;
  • l’orologio della mezzanotte segna le 23:58, siamo a 2 minuti dall’apocalisse;
  • le guerre in atto non fanno ben sperare, e per il 2024 i ricercatori temono altri eventi catastrofici.