A pubblicare la notizia ci ha pensato il New York Times, secondo il quale l’accordo tra OpenAI e Thrive Capital è andato a buon fine e ora l’azienda capitanata da Sam Altman vale ben 80 miliardi di dollari, aumentando nettamente il suo valore di mercato. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste tale accordo.

Valore triplicato

Il successo di OpenAI è sotto gli occhi di tutti ormai da tempo. Da quando l’intelligenza artificiale generativa è stata sdoganata, il fatturato dell’azienda non ha fatto altro che aumentare considerevolmente.

I guadagni di OpenAI con ChatGPT sono insomma il grande evento dello scorso anno, il quale appunto è stato caratterizzato proprio da questa nuova tecnologia. Ora però l’accordo con Thrive Capital, società statunitense che si occupa di investimenti nel settore dei software e di internet in generale, ha praticamente triplicato il suo valore rispetto a quello che era 9 mesi fa. Insomma, Altman e soci continuano ad arricchirsi. Ma in cosa consiste precisamente tale accordo e cosa dovrà fare la famosa startup americana per Thrive? In soldoni, sempre secondo il Times, dovrà impegnarsi nella vendita di azioni esistenti nell’ambito della cosiddetta “offerta pubblica di acquisto” condotta da Thrive.

Sempre secondo il Times, che per avvalorare la sua notizia cita fonti anonime, l’operazione permetterebbe ai dipendenti di incassare anche le loro azioni della società. Non è la prima volta che OpenAI si cimenta in questo genere di operazioni, anzi possiamo dire che ormai sta diventando quasi un evento ripetuto e consolidato. Dieci mesi fa, infatti, l’azienda aveva concluso la vendita di azioni da 300 milioni dollari arrivando a un valore finale di 27 miliardi. Gli scenari economici aperti da tale accordo fanno ora di OpenAI la terza startup tecnologica più ricca. L’azienda infatti entra sul podio dei colossi del settore per valore economico. Al primo posto abbiamo ByteDance, società madre di TikTok, il cui valore è di 225 miliardi di dollari, al secondo c’è invece SpaceX di Musk con 150 miliardi.

OpenAI, dalle azioni alla nuova tecnologia

Il successo di OpenAI è ormai un fatto tutto da studiare; dalle azioni e gli accordi prettamente economici alle diavolerie che sta continuando a lanciare nel proprio settore tech. Di recente è infatti arrivata anche Sora, un nuovo prodotto in grado di generare video da semplici messaggi testuali. La presentazione è arrivata la scorsa settimana e non sappiamo quando tale tecnologia sarà disponibile al pubblico, poiché l’azienda ha affermato che deve ancora superare alcune importanti fasi di sicurezza prima di poter essere definitivamente lanciata sul mercato. Dalla sua fondazione nel 2015 ne ha fatta di strada e non sono mancati in questi anni investimenti importanti da parte di altre società.

Ad esempio, il colosso microsoft ha investito ben 13 miliardi di dollari nei suoi progetti al fine di ottenere il diritto a una quota di distribuzione degli utili. Lo scorso aprile, Thrive, Sequoia Capital, Andreessen Horowitz e K2 Global hanno deciso di acquistare nuove azioni della società di Altman e soci, e dopo circa 9 mesi le trattative con la prima società di questo elenco si sono concluse. Al momento però né Thrive, né OpenAI hanno voluto commentare la notizia del loro accordo, anzi l’amministratore delegato Altman ci ha tenuto a precisare che la sua azienda non ha alcuna intenzione di quotarsi in borsa nel prossimo futuro.

I punti chiave…

  • si conclude l’accordo tra OpenAI e Thrive Capital, ora l’azienda tech vale 80 miliardi di dollari;
  • negli ultimi nove mesi ha praticamente triplicato il suo valore;
  • di recente ha presentato anche la sua nuova tecnologia Sora, capace di generare video da un messaggio testuale.