Potrebbero arrivare tempi duri per chi fuma. Immaginiamo quanti sono in Italia i fumatori di sigarette tradizionali ed elettroniche, che in un futuro neanche troppo lontano potrebbero dover lottare con i nuovi divieti chiesti dal governo. Sono passati 20 anni da quando fu introdotta la legge Sirchia, che introdusse i primi divieti per le sigarette. A distanza di tempo, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha anticipato la nuova stretta sulle sigarette classiche e le e-cig. Si tratta di un aggiornamento delle norme volute da Girolamo Sirchia vent’anni fa.

Nella pratica per i fumatori potrebbe arrivare lo stop alle sigarette nei luoghi all’aperto se ci sono minori o donne incinta, ma si parla anche dell’addio alle sale fumatori nei luoghi chiuso e un giro di vite per le sigarette elettroniche e i prodotti del tabacco riscaldato.

Nuovi divieti per chi fuma sigarette classiche ed elettroniche, dove potrebbero essere vietate

Durante un’audizione in Commissione Affari sociali della Camera, il Ministro ha parlato di una diffusione capillare di stili di vita non salutari, e della necessità di affrontare il contrasto del tabagismo “che è tuttora la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile in Italia”.

Lo scopo del governo è quello di raggiungere tutti gli obiettivi voluti dal Piano Europeo contro il Cancro. Che di fatto vorrebbe una generazione libera dal fumo entro il 2040. Secondo il ministro della Salute, è fondamentale tenere conto degli effetti dannosi per la salute. Anche di quei prodotti come le sigarette elettroniche o il tabacco senza combustione, che ormai sono anche molto diffusi.
I dati comunicati dall’Istituto superiore di sanità non mentono. Il fumo, infatti, non solo è causa di tumore al polmone ma anche del maggior rischio di malattie cardiovascolari e respiratorie, senza contare altri tipi di tumore come quello al colon, alla bocca e alla gola, prostata, pancreas, esofago, vescica, rene, seno, alle ovaie e ad alcune tipologie di leucemie.

Di questo passo provocherà 8 milioni di morti entro il 2030.
Ma che cosa potrebbe cambiare, in sostanza, con l’aggiornamento della legge 3/2003? Tra le ipotesi allo studio, figura il divieto di fumo in luoghi all’aperto in presenza di donne in gravidanza o minori. Ma anche di togliere la possibilità di attrezzare sale fumatori in locali chiusi. In più, il ministro pensa anche alla possibilità di estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti con nicotina e il divieto alle emissioni dei nuovi prodotti come sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato.

Popolazione libera dal fumo entro il 2040

La legge Sirchia che fu approvata nel gennaio 2003 ma entrà in vigore pienamente due anni dopo, ebbe un notevole successo. Tanto che in 10 anni, come appura anche l’Istat, i ricoveri per infarto sono calati del 5% e la vendita di prodotti del tabacco del 25%. Ora, il governo ha intenzione di portare avanti nuovi obiettivi, per arrivare al 2040 con una popolazione libera dal tabacco. Proprio come ha chiesto il Piano europeo contro il cancro.
Secondo l’Istat, infatti, nel 2021 sono circa 10 milioni i fumatori che hanno da 14 anni in su. Di cui molti nella fascia di età tra 25 e 44 anni. Circa il 50% di chi fuma muore prematuramente e inoltre perde anche 14 anni di vita.