Tempi duri per chi imbratta i monumenti e altre opere culturali, i cosiddetti eco-vandali. Nel prossimo futuro rischiano il carcere, oltre a una multa pesante. Le cronache, ultimamente, ci hanno riportato alcuni casi, come quello della fontana di Piazzad di Spagna cosparsa di cenere. Fratelli d’Italia, a nome del ministero della Cultura con a capo Gennaro Sangiuliano, infatti, ha presentato un disegno di legge che impone il carcere a chi imbratta monumenti e palazzi che fanno parte del territorio artistico e culturale.

Lo scopo è punire chi rovina e danneggia i beni culturali con sanzioni ancora più severe. Nel testo presentato si legge: “Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”. Che cosa cambia, in sostanza, per i vandali che deturpano i muri o i monumenti?

Legge contro chi imbratta i beni culturali, cosa prevede

Per chi risulta già condannato per atti vandalici o danneggiamento volontario di beni culturali, si prevede il divieto ad avvicinarsi a una distanza inferiore di 10 metri agli edifici tutelati. Chi trasgredisce il divieto, rischia una multa da 500 a 1.000 euro. In più, il disegno di legge vuole punire anche con il carcere fino da sei mesi fino a tre anni, chi deturpa o imbratta gli edifici pubblici, di culto o tutelati dai beni culturali.
Non è un caso che questo disegno di legge sia arrivato poco dopo l’imbrattamento di alcune importanti opere. Basti pensare al palazzo vecchio di Firenze e il monumento a Vittorio Emanuele a Milano (imbrattato di giallo). Ancora più recente il fatto che ha interessato la fontana di Piazza di Spagna, dove gli attivisti hanno versato della vernice nera.
La bozza del testo è ancora in fase di perfezionamento ma le intenzioni sono chiare. Si legge che – chiunque “deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 40.000”.

La risposta di Ultima generazione

Negli ultimi tempi sono aumentate le azioni dimostrative degli attivisti per il clima del collettivo “Ultima generazione”.

Pur non facendo chiaro riferimento al gruppo, è chiaro che il disegno di legge ha un legame con le ultime dimostrazioni che hanno interessato alcune opere famose.
Non è così tardata ad arrivare la risposta del portavoce Simone Ficicchia che ad Adnkronos ha detto di esser sorpreso nel vedere:

 “Una maggioranza che invece di occuparsi della crisi climatica è sempre più attiva nel promuovere leggi ad hoc per punire azioni non violente messe in campo da persone preoccupate per il futuro di tutti”.

Insomma, la proposta di legge sarebbe stata creata ad hoc per impedire la manifestazione. Il gruppo, però, come ha ancora sottolineato il portavoce ad Adkronos, è pronto a correre ogni rischio.