Altalenante a dir poco la situazione matrimoni in Italia. Dopo la pandemia si è infatti registrato un boom, poiché molti hanno dovuto rimandare le nozze a causa del virus e dei vari lockdown. Ora invece si torna su numeri più affidabili, ossia quelli che ci testimoniano un netto calo dell’unione ufficiale. Ma quali sono le città italiane dove ci si sposa di più?

I dati dell’Istat

Crisi economica e inflazione mettono in ginocchio il paese. Per non parlare del lavoro incerto e del poco tempo da dedicare alla famiglia.

Con questi presupposti, davvero è una scelta saggia sposarsi e mettere al mondo dei bambini? Probabilmente la risposta è no, ma se tutti ragionassimo in questo modo è anche vero che la specie umana si troverebbe di colpo sull’orlo dell’estinzione. L’idea che solo i ricchi debbano procreare fa discutere ed è molto divisoria, in realtà invece storicamente i numeri ci dicono che le cose sono andate all’esatto opposto, ossia che le famiglie più numerose sono sempre quelle con maggiori difficoltà economiche. Ma quali sono invece i nuovi numeri dell’Istat? Stavolta però ci concentriamo esclusivamente sul matrimonio.

Le nozze sono in netto calo, nei primi 8 mesi del 2023 se ne sono registrati il 6,7% in meno rispetto allo stesso periodo di tempo dell’anno precedente. Come detto, i motivi sono abbastanza chiari e condivisibili. A ciò però, come già anticipato, è strettamente collegato poi anche il calo demografico. Su questo la premier Meloni, com’è noto, è particolarmente preoccupata, soprattutto quando si sente che la natalità in Italia è ai minimi storici. € interessante però anche lo studio geografico fatto sui numeri. Si scopre infatti che i matrimoni sono di più al Nord che al Sud. Addentriamoci di più in questa ricerca e snoccioliamo qualche dato offertoci dall’Istat.

Matrimoni in Italia, dove ci si sposa di più

I dati parlano chiaro, al Nord ci si sposa di più che al Sud.

Nel 2022, anno in cui si è registrato l’aumento dei dati a causa della fine della pandemia, nel settentrione si è registrato un importante +14,2%. Al Sud invece l’anno scorso l’aumento è stato solo del 4,5%. Come si spiega questo divario? Probabilmente la risposta è semplice e intuitiva. I problemi del mezzogiorno italiano sono evidenti, e il divario tra Nord e Sud si riflette soprattutto nel mondo del lavoro. Naturale quindi che molte coppie in difficoltà economica desistano dal fare il grande passo. Al Nord invece la situazione lavorativa è sicuramente più stabile, e inoltre bisogna tener conto anche della forte immigrazione di cui ancora godono i paesi del Nord Italia, i quali inevitabilmente rinfoltiscono anche i numeri dei matrimoni.

Interessante anche un altro dato, quello relativo al giorno scelto con maggior frequenza per le nozze. Si tratta del sabato. Anche in questo caso sembra ragionevole capire il perché di questa scelta. Perché per la stragrande maggioranza degli italiani si tratta di un giorno di festa dove non si va a lavoro, ed è lecito anche fare un poi più tardi del solito, visto che il giorno dopo è domenica, quindi ancora festa. L’Istat poi ci illumina su un altra curiosità, quella relativa all’età media: per gli uomini è di 34,6 anni, mentre per le donne è di 32,5 anni. Matrimonio religioso o civile? Per le prime nozze prevale il primo con il 61%, mentre se consideriamo anche le seconde nozze allora i numeri sono a favore di quello civile con il 56,4%.

I punti chiave…

  • calo dei matrimoni nel nostro paese, dopo il boom post-pandemia;
  • ci si sposa più al Nord che al Sud, grazie alle maggiori sicurezze economiche;
  • l’età media degli uomini è sui 34 anni e mezzo circa, quella delle donne 32 e mezzo.