In tanti si chiedono cos’è il Long Covid e quanto dura l’infezione. Questo perché negli ultimi mesi molte persone guarite dal Covid-19 hanno comunicato di continuare ad avere problemi di salute anche dopo. Chi ha contratto il virus solitamente riesce a recuperare del tutto entro due mesi mentre altri continuano a presentare dei disturbi non solo ai polmoni ma anche al cuore e al sonno. Questo è quanto afferma uno studio pubblicato sulla rivista Jama Network Open.

Cos’è il Long Covid e quali sono i sintomi

Il Long Covid è una sindrome post-virale che affligge chi guarisce dal Covid-19 e la durata nonché la persistenza dei sintomi non sembra per niente collegata all’intensità dei medesimi durante la malattia.

La letteratura scientifica fa una distinzione relativa alla sindrome che si presenta dopo la malattia acuta in Covid-19 sintomatico subacuto e Long Covid. Con il primo i sintomi si presentano tra la quarta e la  dodicesima settimana mentre con il secondo anche dopo la dodicesima settimana della malattia acuta.
I sintomi del Long Covid più comuni sono effetti/danni al sistema nervoso nonché agli organi del corpo. Inoltre una risposta anomala del sistema immunitario nel tentativo di debellare il virus. La percentuale delle persone che hanno avuto esperienza con il Long Covid è del 14% secondo lo studio pubblicato sulla rivista Jama.

Durata e rischi per il cuore

Dallo studio pubblicato dalla rivista medica Jama Network Open emerge che il Long Covid dura in media 4 mesi e compare nel 14% delle persone che si infettano. I pazienti sono stati monitorati mediante degli smartwacht ed altri dispositivi elettronici che ne hanno monitorato i parametri vitali.
Dallo studio è emerso inoltre che il virus non colpisce solo i polmoni ma anche il cuore ed il sonno. Nella ricerca sono state confrontate 641 persone con malattie respiratorie (negative al Covid-19) e 243 volontari che avevano la malattia.

Ebbene in tutti i casi si sono registrate variazioni del battito del cuore e del ritmo sonno-veglia. Tali parametri, però, sono tornati normali molto più lentamente per coloro che avevano avuto il Covid-19.

La frequenza cardiaca a riposo (in media) non torna normale prima di due mesi e mezzo, la frequenza ritmo sonno-veglia dopo circa 24 giorni e l’attiva fisica dopo un mese. Per coloro che hanno il Long Covid, invece, i sintomi durano di più: la frequenza cardiaca ad esempio resta più alta del normale per 4 mesi. La ricerca dello Scripps Research Translational Institute suggerisce quindi che la gravità dei sintomi iniziali come la frequenza cardiaca più alta può predire quanto il paziente ci metterà a guarire. Nel futuro, poi, con un campione più elevato di individui si potrà cercare anche di capire perché i sintomi sono diversi da un individuo all’altro.

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