C’è una piaga che in Italia sembra dilagare ed è quella del razzismo e del pregiudizio. Dal calcio alla società, dai fatti di cronaca a una certa politica oltranzista, la domanda legittima è la seguente: l’Italia è razzista? La risposta ce la dà la Mappa dell’Intolleranza voluta da Vox – Osservatorio italiano sui diritti, che ha coinvolto le università di Milano, Roma e Bari. Il progetto ha focalizzato l’attenzione su 5 gruppi (donne, omosessuali, immigrati, disabili ed ebrei) scandagliando la penisola da nord a sud e producendo risultati finali che spesso appaiono sconcertanti.
Panoramica
Il progetto si è svolto in alcune fasi e i risultati risalgono allo scorso gennaio, ma restano comunque sempre attuali in un Paese dove spesso si dimentica molto facilmente. Tornando al programma, nella prima ci si è concentrati sull’identificazione dei diritti; nella seconda si è focalizzata l’attenzione su una serie di parole sensibili e sulle emozioni collettive che sfociano nella rete attraverso la contestualizzazione delle prime, concentrandosi prevalentemente sulle identità di genere. La terza fase ha invece contribuito a elaborare la mappa dell’intolleranza vera e propria, partendo dal flusso di tweet monitorato. Tra i 5 gruppi, quello sull’antisemitismo è stato monitorato per un lasso di tempo più breve rispetto agli altri, visto che è stato contestualizzato solo ed esclusivamente in periodi fortemente contestualizzati a livello internazionale. I risultati finali parlano di un razzismo molto più forte a Nord e a Sud, mentre nelle regioni del Centro si registra una minore diffusione. Differente però il discorso sull’antisemitismo, più focalizzato al Centro e soprattutto nel Lazio e in abruzzo. Il fatto che ha lasciato più sconcertati è stata l’analisi dei tweet relativi alla misoginia: 1.102.
Disabilità
479.654 tweet raccolti e 3.410 geolocalizzati. L’espansione è piuttosto uniforme in tutta Italia, con maggiore diffusione in Lombardia e Campania e nel Centro Sud tra l’Abruzzo e la Puglia. Tra gli epiteti offensivi spiccano mongoloide, storpio, cerebroleso e spastico. Nonostante questo, come rivelano le statistiche, 1 italiano su 4 ha confessato di non aver mai avuto a che fare con persone disabili.
Omofobia
110.754 tweet raccolti e 8.501 geolocalizzati: diffusione capillare lungo tutta la Penisola anche per gli omofobi. Con il 18% degli italiani che ha dichiarato “inaccettabile” l’omossesualità, le offese più frequenti che circolano in rete hanno a che fare soprattutto con lo schifo per “la dimensione corporea coinvolta”. Oltre alle solite volgari qualificazioni, spiccano gli “epiteti” finocchio, culanda e pervertito. Il 75% degli omosessuali in Italia ha confessato di aver subito discriminazione e pregiudizio durante la loro vita, mentre il 25% ha ammesso di aver subito violenze.
Misoginia
1.102.494 tweet raccolti e 28.886 geolocalizzati per un gruppo che dà risultati abbastanza sconcertanti. La diffusione della misoginia non è uniforme come per gli altri gruppi, ma risulta molto diffusa in Lombardia, Friuli, Campania, Abruzzo e Puglia. Le offese riguardano sempre la natura sessuale della donna, che viene etichettata prevalentemente come prostituta (parola piuttosto delicata rispetto a quello che potete immaginare). Secondo i dati il 70% delle donne subisce violenze nella sua vita, prevalentemente di natura sessuale, ma è anche vittima di pregiudizio. Rilevante anche il dato che ci rivela come ogni 12 secondi, una donna è vittima di violenza fisica, verbale o psicologica. Discreta percentuale (25%) anche per le donne che hanno dichiarato di essere state molestate online.
Razzismo
154.170 tweet raccolti, 1.940 geolocalizzati, ma gli stranieri in Italia rappresentano solo l’8% della popolazione (e c’è chi crede che siamo invasi).

Antisemitismo
6.000 tweet raccolti, 1.150 geolocalizzati: diffusione prevalente in centro Italia, con picco in Abruzzo. Tra le parole più intolleranti spiccano giudeo, rabbino, mangiarane e usuraio. Gli ebrei rappresentano lo 0,6% della popolazione italiana, ma il 24% degli italiani ammette di avere un pregiudizio contro gli ebrei. In Europa siamo terzi dopo Grecia e Polonia in questa particolare classifica. Nella mappa si nota anche come siano Facebook e Twitter i luoghi virtuali che contano il maggior numero di ingiurie antisemite. Fonte e Mappe | Vox Diritti