La piattaforma unitaria per il rinnovo dei contratti è stata ufficialmente presentata dai sindacati dei metalmeccanici Fim, Cisl, Fiom, Cgil, Uilm e Uil. E a sentire qual è la proposta condivisa, lavorare non è mai stato così bello. L’idea è infatti quella di ridurre l’orario di lavoro e aumentare il salario. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta

La proposta dei sindacati

Tutto pronto per la consultazione certificata tramite voto segreto dei lavoratori, i quali sono chiamati a rinnovare il contratto nazionale dei metalmeccanici con Federmeccanica e Assistal.

Tale contratto sarà valido dal 30 giugno 2024 al 30 giugno 2027. Sono oltre u milione e mezzo i lavoratori coinvolti in questo settore, i quali fanno parte di circa 30 mila aziende. Stiamo parlando di un settore particolarmente importante per l’economica del nostro Paese, visto che i dati del 2022 ci dicono che ha rappresentato l’8% del Prodotto Interno Lordo (PIL) nazionale, il 6,2% dell’occupazione complessiva e il 45% delle esportazioni del Paese. Insomma, numeri alla mano parliamo di un settore di fondamentale importanza, ma immaginiamo sia incredibilmente importante anche la proposta offerta dai sindacati, quella di portare le ore di lavoro settimanali a 35 e di alzare gli stipendi di 280 euro.

Per il triennio in questione, infatti, i sindacati hanno chiesto un aumento medio di 280 euro sul trattamento economico minimo. Tale aumento è destinato ai lavoratori di livello C3, ma non finisce qui, poiché c’è anche la proposta di 700 euro in più all’anno per i dipendenti delle aziende che non prevedono di premi o altri benefici retributivi. La situazione economica nel nostro paese è quella che è, e parlare di rincari per l’inflazione è ormai superfluo. Naturale quindi, visto il carovita attuale, porsi domande sulla effettiva validità degli stipendi dei lavoratori italiani.

Lavorare meno e guadagnare di più

Se la proposta di aumentare i salari appare logica conseguenza del carovita attuale, fa invece discutere quella di abbassare le ore di lavoro.

Anche in questo caso però i sindacati sembrano particolarmente coesi nel lanciare la nuova iniziativa: “Chiediamo che si avvii una fase di sperimentazione contrattuale con l’obiettivo di raggiungere progressivamente una riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali“. Che gli italiani lavorino troppo è un dato di fatto. Spesso in questo Paese infatti si premia la quantità e non la qualità, e ci accorgiamo che negli altri Paesi europei le ore di lavoro sono infatti di meno. L’importanza della vita privata è un elemento che nel nostro Paese non sembra essere considerato come merita e il concetto di lavoro per noi rimane una sorta di sacrificio perenne che deve occupare gran parte delle nostre giornate, benché malvolentieri.

Insomma, da noi si lavora di più, contro voglia e con risultati non sempre soddisfacenti. All’estero si lavora di meno, con più entusiasmo o comunque con risultati decisamente migliori in molti settori. Per quanto riguarda l’abbassamento a 35 ore settimanali, i sindacati chiedono l’aiuto del governo per indiziare strumenti atti a favorire questa riduzione. Sono questi i punti più importanti del nuovo contratto nazionale metalmeccanici, mentre le altre questioni trattate riguardano l’aumento dell’importo a 250 euro annui per i flexible benefits e una normativa chiara ed esaustiva sull‘intelligenza artificiale relativa al mondo del lavoro, altro punto cardine di quest’ultimo periodo.

I punti chiave…

  • pronto il nuovo contratto di lavoro nazionale per metalmeccanici, avrà validità triennale, dal 2024 al 2027;
  • tra le proposte spicca la richiesta di un aumento di 280 euro e l’abbassamento a 35 ore di lavoro settimanali;
  • tra le altre richieste c’è quella di una normativa per regolamentare l’intelligenza artificiale.