Laurearsi conviene ancora? L’indagine condotta dall’Osservatorio sulle retribuzioni presso il Politecnico di Milano ha analizzato l’incisività del titolo di studio nella ricerca del lavoro e in particolare nella retribuzione riconosciuta.   In media i laureati guadagnano 10.700 euro in più di chi si è fermato al diploma. Se i laureati guadagnano circa 52.912 euro, i diplomati si fermano a 42.182 euro: il gap aumenta per posizioni manageriali. E’ chiaro infatti che un neolaureato che si affaccia al mondo del lavoro debba “scontare” l’inesperienza rispetto a chi lavora dal momento in cui ha terminato le Scuola Superiori.

Tuttavia, da dopo i 35 anni in poi, gli stipendi per lavori più qualificati iniziano a differenziarsi.

Università e lavoro: quali facoltà fanno guadagnare di più

Ma la media è fuorviante e senza dubbio nell’analisi delle singole situazioni occorre tenere conto di diversi fattori, ad esempio la specializzazione e il tipo di università o di facoltà. Quelle che garantiscono buste paga più pesanti sono infatti statisticamente le Università private ( più 20% rispetto a statali e Politecnici). Notevoli anche le differenze geografiche: tra nord e sud la forbice del divario può arrivare a 7 mila euro.

Laureati e diplomati: le differenze emergono durante la carriera

Una precisazione inoltre è d’obbligo per interpretare il rapporto correttamente: la differenza di stipendio tra laureati e diplomati non si evidenzia tanto nella stessa categoria professionale quanto piuttosto nell’evolversi della carriera. Ne consegue che se un diplomato e un laureato occupano lo stesso livello contrattuale le differenze salariali saranno minime o inesistenti. Tuttavia il secondo avrà maggiori possibilità di fare carriera ed accedere livelli contrattuali di maggiore rilievo.