“Quando finirà del tutto questa pandemia?”. Non è raro ascoltare le persone chiacchierare tra loro e domandarsi se prima o poi finiremo di sentir parlare del coronavirus. Se prima avevamo a che fare solo con la variante Omicron 5, adesso il covid-19 si è ripresentato con più mutazioni. Certo, i sintomi sono sempre più simili a quelli dell’influenza ma i casi in forte risalita fanno preoccupare non poco. Negli ultimi giorni, inoltre, si parla sempre più spesso della nuova variante Cerberus, una mutazione figlia di Omicron 2 che, in base alle teorie degli esperti, diventerà dominante entro fine novembre anche in Italia.

Questo significa che ci sarà una nuova ondata, o forse più di una per tutto il periodo invernale. Oltre al covid, infatti, ci sarà anche l’influenza a dare filo da torcere. Le minori restrizioni, infatti, spianeranno la strada al nuovo virus.

La nuova variante Covid BQ1 è già molto diffusa negli Usa

Per quanto riguarda, invece, la variante del Covid BQ1, secondo l’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), negli Usa sta già diventando dominante. A confermarlo sono i dati del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) secondo cui solo negli Usa sarebbe responsabile di almeno 1 contagio su 6. La diffusione di questa variante è iniziata ad agosto ma solo da ottobre ha avuto un vero exploit. Quello che salta all’occhio è che ha un’alta capacità di diffondersi. Infatti, a fine settembre rappresentava l’1,8% dei contagi diventati già il 5,8% a metà ottobre e il 9,4% la settimana successiva. Facile, quindi, capire che in poche settimane questa variante riuscirà a diventare dominante negli Stati Uniti.

Boom dei casi a novembre anche in Europa e in Italia

E in Europa non andrà diversamente per quanto riguarda la variante BQ1. I dati parlano chiaro anche qui. In Francia ha già raggiunto il 19&% dei sequenziamenti e altri paesi europei stanno seguendo lo stesso esempio.

Il fatto di riuscire a diffondersi così velocemente è stato spiegato dall’Ecdc:

«È probabile che il tasso di crescita sia principalmente determinato dalla capacità di fuggire al sistema immunitario»

Gli esperti, però, rassicurano che si può stare tranquilli su un punto. La variante BQ.1 non sembra per adesso associata a sintomi più gravi o un’infezione più grave, vista la somiglianza con Omicron 5. Le persone che si ammalano presentano spesso sintomi influenzali come tosse, raffreddore, mal di gola, febbre, dolori muscolari, astenia. Insomma, nessuna differenza rispetto a Omicron 5 che ad oggi rimane ancora dominante in Italia, ma sembra avere i giorni contati. Entro fine novembre sarà la variante BQ.1 o Cerberus a dominare la scena invernale del covid-19. E molto probabilmente sarà la variante di cui sentiremo parlare per tutta la stagione.