S’è spento il Sole, e chi l’ha spento sei tu, cantava Adriano Celentano. Sarebbe romantico pensarlo, ma purtroppo il Sole invece non si spegnerà per amore, ma leggi naturali e chi le ha indagate ha anche stabilito la data esatta, almeno secondo questi calcoli. Se volete approfondire la questione, siete nel posto giusto. Scopriamo insieme cosa ha scoperto in merito alla morte del Sole la navicella Gaia dell’ESA.

La morte del Sole, la scoperta della navicella

Da sempre scienziati e astronomi si sono interrogati sulla possibile data, almeno a livello indicativo, della morte del Sole.

Ebbene, quella che sarà la fine di tutto, almeno per quanto riguarda il nostro sistema planetario, è ciò la navicella Gaia dell’ESA ha appena scoperto. Come dicevamo, il nostro sistema planetario, chiamato appunto sistema solare, si regge proprio grazie alla forza gravitazionale del Sole, in quanto tutti i corpi planetari presenti in questo sistema, ne sono attratti. Nel momento in cui questo gigantesco astro posizionato al centro di tale sistema si spegnerà, allora potremmo dire che l’apocalisse sarà giunta, per usare un concetto biblico e farci intendere in un’unica parola.

Per noi abitanti della Terra sarà la fine, ma su questo, anche se non avevamo ancora una data, già gli scienziati erano tutti d’accordo. L’idea è infatti che non ci saranno abitanti della Terra quando l’apocalisse arriverà, nel senso che per noi la fine del mondo sarà arrivata già molto prima della morte del Sole. Insomma, se tutto va bene (o va male, questione di punti di vista) la specie umana si estinguerà molto prima di questo evento naturale e quindi nessuno assisterà al collasso dell’intero sistema solare. Ma perché parliamo di morte del Sole? Innanzitutto, come sappiamo, tutte le stelle, tutti gli astri, hanno un ciclo vitale.

È inevitabile quindi che anche il Sole, come le altre stelle, prima o poi si spegnerà.

Morte del Sole, i calcoli di Gaia

Lanciata nello spazio dall’ESA nel 2013, la navicella Gaia ha raccolto tantissime informazioni inerenti non solo il Sole, ma anche altre stelle, miliardi di astri analizzati dalla sua osservazione nello spazio. Tutto analizzato nei minimi dettagli, temperatura, dimensioni, massa, luminosità, il tutto tenendo in considerazione ogni minima variazione di questi fattori. Per quanto riguarda il calcolo del Sole, l’ESA ha utilizzato il diagramma Hertzsprung-Russell, uno strumento teorico che mette in relazione la temperatura efficace (riportata in ascissa) e la luminosità (riportata in ordinata) delle stelle. Questa comparazione consente di stabilire la data della morte del Sole.

I calcoli di Gaia sul Sole ci dicono che l’astro ha attualmente 4,57 miliardi di anni circa. Per arrivare alla sua temperatura massima dovrà avere 8 miliardi di anni di età. A quel punto inizierà il processo di raffreddamento che si completerà a circa 11 miliardi di anni, quando sarà diventato a tutti gli effetti una nana bianca e lascerà dietro di sé una nebulosa di gas e polvere. In sintesi, per arrivare a tutto questo ci vorranno altri 6 miliardi di anni. Cosa accadrà sulla Terra alla morte del Sole? Come dicevamo, nessuno di noi e dei nostri futurissimi discendenti potrà raccontarlo, perché la vita umana dovrebbe estinguersi molto prima. Ad ogni modo, la forza gravitazionale sarà rivoluzionata, visto che mancherà quella del sole, ma anche sullo stesso pianeta le cose andranno male, con oceani che evaporeranno e atmosfera densa che renderà la vita per qualsiasi specie semplicemente impossibile.