Dopo la notizia della proposta di aumento dell’IVA sugli assorbenti (la cd tampon tax) stiamo ricevendo molte email di sfogo da parte di lettrici. L’elemento che le accomuna un po’ tutte è la sensazione di essere state “tradite” e beffate dal governo rosa. Anche perché la proposta di aumento dell’IVA e quindi del costo al pubblico, non riguarda solo gli assorbenti per le donne ma anche alcuni prodotti per l’infanzia, vedi il latte in polvere. Il governo rosa ha veramente tradito le donne?

Tampon tax, torna al 10%: essere donna e mamma è un lusso?

“Non ho mai condiviso le idee politiche di Giorgia Meloni.

Non l’ho votata. Tuttavia quando è stata eletta di una cosa ero sicura: avrebbe rappresentato noi donne. E questo, devo ammetterlo, un po’ mi tranquillizzava. Del resto si è presentata sempre come donna e mamma prima ancora che come politico. Ecco perché sono sconvolta a dir poco delle ultime notizie lette in merito all’aumento dell’IVA sugli assorbenti. Da tempo ogni governo propone di abbattere questa tassa dietro slogan del tipo “il ciclo mestruale non è un lusso”. Ok tutte proposte sfumate alla fine ma almeno l’ideologia di fondo era condivisibile. Della serie: apprezziamo lo sforzo! E la Meloni che fa? Pensa bene di aumentare l’IVA sugli assorbenti portandola al 10%. Questo governo fa vedere nero altro che rosa”

IVA assorbenti: perché Giorgia Meloni ha voltato la faccia alle donne

Le chiamano anche tasse rosa. Sono i costi occulti di prodotti per l’igiene femminile e per l’infanzia. E incidono non poco nella spesa mensile di una famiglia. Nella bozza della manovra, in una misura che sta già facendo molto discutere, scompare l’Iva al 5% per i prodotti per l’infanzia e per la cosiddetta tampon tax. Non solo assorbenti ma anche coppette mestruali e simili: insomma tutti i prodotti per le donne indisposte.

Sulla ricostruzione storica dell’IVA sugli assorbenti e simili dobbiamo parzialmente correggere chi ci scrive. Qualche passo avanti con i precedenti governi è stato fatto: prima infatti l’IVA su questi prodotti era del 22%. E’ stata abbassata dal governo Draghi al 10% anche se si sperava in uno step ulteriore, ovvero riconoscere questi prodotti come beni di prima necessità per azzerare quasi del tutto la tampon tax (portandola al 4%). Ad oggi un ulteriore abbassamento delle tasse è stato approvato solo per gli assorbenti biodegradabili e compostabili. E in realtà era stato proprio il governo Meloni ad abbassare l’iva sugli assorbenti al 5% lo scorso anno. La motivazione del ripensamento è quindi esclusivamente economica. Bisogna fare cassa.

Eppure altri Stati ce l’hanno fatta: nel Regno Unito è stata abolita la tampon tax mentre in Scozia, ad esempio gli assorbenti sono disponibili gratuitamente nelle scuole e negli uffici pubblici. Francia, Belgio, Olanda e Portogallo hanno tasse che oscillano tra il 5 e il 7%. Anche fuori Europa ci sono modelli virtuosi: dall’Australia che equipara gli assorbenti femminili ai beni di prima necessità sotto il profilo fiscale al Canada che ha eliminato del tutto l’IVA sugli assorbenti.

Riassumendo

  1. La tassa sugli assorbenti era stata abbassata dal 22 al 10% dal governo Draghi;
  2. lo scorso anno il governo Meloni l’aveva portata al 5%;
  3. Nella bozza di Bilancio si torna al 10 (dietrofront anche per beni per l’infanzia come il latte in polvere)