È diventata una nuova corsa all’oro, ma la bagarre per accaparrarsi la miglior intelligenza artificiale da offrire al mondo ha probabilmente dei vincitori diversi da quel che si crede. Se è vero che OpenAI ha sdoganato la nuova frontiera tecnologica, è altrettanto vero che ora ci sono altre aziende che la stanno facendo fruttare alla grande e che forse stanno anche superando le performance dei creatori originari.

Una guerra tra ricchi

Per fortuna, almeno per una volta, non sono i poveri a darsi battaglia.

L’intelligenza artificiale ha scatenato una corsa alle migliori tecnologie che non si viveva probabilmente da tempo, insieme alle paure che tale progresso si porta dietro, su tutte quelle verso una totale rivoluzione del mondo del lavoro. Di recente il licenziamento di Altman ha dato un altro scossone all’ambiente. Per non parlare poi del suo accostamento a Microsoft come nuovo CEO alla guida dell’AI generativa creata dall’azienda di Bill Gates. Tale notizia ha fatto schizzare le azioni dell’azienda come non mai, a riprova di quanto l’intelligenza artificiale stia guidando anche gli esiti del sistema finanziario globale. Un parallelismo con la corsa all’oro di fine 800 ci viene offerto da Gabriel Debach, Italian market analyst di eToro:

“L’effettivo guadagno non sarà nelle mani dei cercatori d’oro, bensì in quelle dei venditori di pale” e aggiunge che le aziende “sono oggi le vere star delle borse internazionali”. Alla fine OpenAI ha fatto marcia indietro ed ha ripreso con sé il suo co-fondatore. I motivi possono essere molteplici; senza dubbio il suo possibile approdo alla concorrenza è stato un fattore fondamentale per tale passo indietro, così come la minaccia di un esodi di massa da parte degli altri dipendenti. Ad ogni buon conto, i guadagni di OpenAI con ChatGPT sono sotto gli occhi di tutti.

Ma se pensate che sia l’unica ad essersi arricchita vi sbagliate di grosso. Diretta interessata di tale successo è stata Nvidia, che oggi guida gli acquisti a Wall Street con un successo senza precedenti.

Intelligenza artificiale, il successo di Nvidia

Nvidia è un’azienda statunitense produttrice di processori grafici e chip per il Mobile Computing. Insomma, una realtà che nell’intelligenza artificiale ci sguazza. Debach offre un quadro personale, ma esaustivo, della situazione attuale:

“L’avvento di ChatGPT è stato dirompente, ha scavalcato ostacoli, posto domande e in qualche modo tracciato la strada alle aziende del business tecnologico. La reazione del pubblico è stata eccezionale, ma lo è stata anche quella degli investitori che sembrano essere stati ammaliati in modo irresistibile dall’AI. Titoli come Nvidia [la società dei chip, ndr] hanno trascinato i rialzi di Wall Street, oscurando completamente una performance altrimenti sottotono dell’S&P 500: avanti di oltre il 240% da inizio anno”.

In pratica questa intelligenza artificiale si è rivelata essere una manna non tanto per coloro che la creano, quanto più che altro per chi la vuole usare. Parliamo di aziende che lavorano nel mercato dei cloud e dei chip. Prosegue Debach

“Il rally di Nvidia sembra quasi troppo perfetto per essere vero, ma anche altri titoli legati all’intelligenza artificiale hanno mostrato performance eclatanti dall’inizio dell’anno: Palantir Technologies +219%; C3.ai +161%; Upstart +93%, Splunk +75%; Micron Technology +56% e UiPath +43%. Ed è interessante notare che, tra queste, solo Nvidia e Palantir operano attualmente in utile, enfatizzando crescente interesse e fiducia da parte degli investitori nel settore dell’intelligenza artificiale, sebbene alcune voci sollevino interrogativi sulla sostenibilità di alcune valutazioni”.

I punti salienti…

  • il successo dell’intelligenza artificiale si è rivelato grande soprattutto per le aziende che se ne stanno servendo;
  • mentre OpenAI inizia a guardarsi dai competitori, altre big del mondo tech sfruttano le sue scoperte;
  • tra queste, quella che ha registrato la crescita più eclatante è stata Nvidia.