Ormai i settori che sono entrati nell’orbita dell’intelligenza artificiale non si contano più. Le nuove tecnologie offrono diagnosi più precisi e sicure, ed è lo stesso presidente dei cardiologi Giovanni Esposito a renderlo noto. Ma quali sono i passi che realmente può ancora fare l’IA grazie al progresso tecnologico? Scopriamolo insieme andando a vedere cosa ne pensano i diretti interessati, i luminari della medicina.
Una salvavita che potrebbe non avere eguali
La medicina ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni, ma l’importanza della diagnosi corretta diventa ancora oggi il fattore determinate per arrivare a mettere in pratica le giuste cure.
Oggi però le cose stanno ulteriormente cambiando, ed è bene che la medicina non escluda quello che è il potenziale dell’intelligenza generativa. Infatti, in questo 2023 si sono letteralmente moltiplicate le applicazioni che utilizzano l’intelligenza artificiale nelle operazioni al cuore. Il punto della situazione ci viene offerto dagli specialisti della Società italiana di cardiologia interventistica (Gise). Il già citato presidente dell’associazione ha dichiarato:
“Siamo nel pieno di una rivoluzione della cardiologia interventistica e a farla da padrone è l’intelligenza artificiale. Dall’infarto miocardico acuto alla diagnosi e al trattamento della malattia aterosclerotica coronarica fino alla pianificazione di interventi e allo sviluppo di applicazioni e strumenti educativi interattivi per fornire alle persone informazioni sulle malattie cardiovascolari, i fattori di rischio e le misure preventive: sono tantissime le possibili applicazioni e in futuro ce ne saranno molte di più”.
Intelligenza artificiale per operazioni al cuore
Non siamo più in un film di fantascienza.
“L’IA è in grado di identificare le alterazioni elettrocardiografiche che si verificano in caso di sindrome coronarica acuta. In particolare, studi recenti hanno dimostrato che l’utilizzo di modelli di deep learning raggiungono una buona accuratezza nella diagnosi di infarto. Queste osservazioni aprono la strada all’impiego dei sistemi di IA per supportare le attività delle reti tempo-dipendenti”.
Insomma, l’AI velocizza la diagnosi, ma non solo, poiché semplifica anche il trattamento della malattia. Questo perché il machine learning consente la ricostruzione, l’interpretazione e l’analisi delle immagini angiografiche o ottenute con metodiche di imaging intravascolare. L’intelligenza artificiale applicata a chatbot che rispondono alle esigenze dei pazienti ci può inoltre a superare il gender gap in merito alle patologie cardiovascolari, fornendo quindi il supporto necessario per salvare tante vite, che siano uomini o donne.
I punti chiave…
- l’AI sta facendo passi da gigante in ogni settore e anche la medicina se ne sta servendo sempre più;
- nel 2023 sono aumentate le applicazioni di AI generativa che aiutano i medici durante le operazioni al cuore;
- inoltre la tecnologia offre diagnosi precoci e semplificate, elementi perfetti per cogliere in tempo le malattie cardiovascolari e curarle correttamente.