Benché i suoi detrattori stiano lentamente aumentando, anche l’Inps sposa l’intelligenza artificiale. A darne notizia è Vincenzo Caridi, direttore generale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. L’AI generativa sarà utilizzata per migliorare il servizio offerto da Sisl, il Sistema Informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. La piattaforma utilizzerà quindi la nuova tecnologia per dare lavoro a coloro che sono senza.

Ci si aspetta un mare di critiche

Scommettiamo che le critiche non mancheranno per la scelta di combattere la disoccupazione con l’intelligenza artificiale.

Ricordate l’attacco subito da Amazon in merito al reclutamento del personale? Si scoprì che la piattaforma utilizzava appunto l’intelligenza artificiale per reclutare nuovi dipendenti, e che la ricerca era viziata da errori che tale tecnologia aveva in programmazione. In pratica, aveva difficoltà a riconoscere donne non caucasiche, e per questo motivo le altre etnie venivano escluse dal reclutamento. Insomma, il rischio che qualcosa si inceppi nella ricerca è sempre alto, ma al momento la decisione dell’Inps sull’intelligenza artificiale non sembra destinata ad essere rivista. Lo stesso Caridi sembra entusiasta della cosa. A proposito di Sisl dice:

“Consente di associare alle richieste di occupazione le offerte di lavoro disponibili. O di accedere alle offerte formative necessarie per adeguare le proprie competenze a quelle richieste dal mercato, seguendo corsi indennizzati. In pochissimo tempo è stato realizzato questo sistema che permette l’integrazione delle azioni di tutti i soggetti pubblici e privati che hanno un ruolo nel percorso di attivazione lavorativa degli utenti”.

Ci auguriamo che da noi in Italia non si verifichino problemi di alcun tipo riguardo alla ricerca che l’Inps ha deciso di impostare con l’intelligenza artificiale. Sta di fatto che il dibattito intorno all’AI generativa si sta facendo sempre più acceso e ormai anche molti leader mondiali di tale tecnologia stanno assumendo posizioni contrastanti tra loro.

Inps e intelligenza artificiale

La piattaforma Sisl è già attiva dal primo di settembre. Coloro che si sono iscritti hanno potuto visionare le offerte di lavoro disponibili. Se le loro referenze non rispettavano i requisiti richiesti, potevano già iscriversi a un corso di formazione. Lo stesso Caridi ci spiega che da dicembre sarà disponibile il sistema di Affinità Score. In pratica, l’Inps si servirà dell’Intelligenza artificiale per affinare le ricerche e permettere agli utenti di trovare con maggiore facilità e velocità i posti di lavoro affini alle loro competenze:

“Sarà introdotto un sistema di “Affinity score”, che sfrutta le tecniche di machine learning, per permettere alle Agenzie di indirizzare gli utenti verso i posti di lavoro disponibili più consoni alle competenze individuali. Ottimizzando così l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Lo stesso sistema consentirà al cittadino di ordinare le offerte, in base al livello di affinità rispetto al proprio curriculum vitae. Contribuirà a ridurre il mismatch nel mercato del lavoro. Il vero salto di qualità nell’esperienza d’uso della piattaforma sarà però ottenuto con l’introduzione, da fine febbraio, del Consulente virtuale intelligente. Sfruttando l’Intelligenza artificiale generativa, il cittadino potrà interagire con la piattaforma in modo colloquiale”.

Al via anche sistemi di monitoraggio dei dati, con la funzione analytics che sarà introdotta a partire da marzo, come lo stesso Caridi conferma:

“Da marzo, in particolare, nel sistema di monitoraggio già operativo, saranno implementati analytics per fornire supporto alle politiche attive: le Regioni avranno a disposizione in tempo reale analisi relative all’efficacia degli interventi. Con la possibilità di dare evidenza delle potenzialità di miglioramento nell’indirizzamento dei fondi”.

I punti salienti…

  • anche l’Inps si affida all’intelligenza artificiale per la sua piattaforma Sisl;
  • l’AI generativa aiuterà la piattaforma a dare lavoro ai disoccupati;
  • con tale tecnologia, i cittadini potranno dialogare con la piattaforma in modo colloquiale.