La rivista dei consumatori francesi 60 Millions de Consommateurs ha svolto un test su 22 marche di deodoranti per scoprire l’eventuale presenza di sostanze potenzialmente dannose per l’ambiente e la nostra stessa salute. Di questi 22 deodoranti, 8 sono di marchi biologici certificati. Purtroppo i risultati dell’indagine non sono confortanti, con una nota particolarmente negativa per i deodoranti da uomo. Come spesso accade, per la valutazione di ciascun prodotto la rivista francese ha utilizzato il CosmetoScore. Si tratta di un sistema di valutazione equivalente al Nutriscore: al termine del test, i deodoranti sono stati suddivisi in cinque categorie, dalla A (i migliori) alla E (i peggiori).

I deodoranti che figurano nel campo verde si possono usare senza alcuna riserva. Al contrario, l’uso di quelli presenti nell’area rossa è sconsigliato.

Classifica migliori deodoranti 2023 secondo il test della rivista francese 60 Millions de Consommateurs

La classifica finale del test sui marchi di deodoranti premia le marche del mercato francese. Da Monsavon bio a Step One, passando per Poupina e Rogé Cavaillès, oltre ad Acorelle e Carrefour Soft bio. Tra gli antitraspiranti, invece, il migliore è quello del marchio Vicky (nella versione da 48 ore), insieme all’antitraspirante da uomo Etiaxil.

A sorpresa, dai risultati del test emerge un dato preoccupante: la certificazione biologica non garantisce l’assoluta bontà del prodotto. Cosa significa? Semplice: anche i deodoranti di marchi biologici non sono esenti da sostanze irritanti o perlomeno problematiche. A finire sotto la lente d’ingrandimento sono i deodoranti da uomo. Sembra incredibile, ma tutti i marchi presi in analisi hanno ricevuto una sonora bocciatura. Hanno ricevuto la lettera D o E  molte marche. Secondo l’analisi degli esperti francesi, la questione riguarda l’uso dei profumi, i quali contengono sostanze sensibilizzanti. Una menzione particolare va a Vichy, l’unico deodorante che in etichetta non presentava la presenza di uno o più profumi.

La questione dei sali di alluminio

Un’altra questione aperta, al di là della presenza dei profumi, ha per oggetto i sali di alluminio. Durante il test della rivista francese, essi sono stati ritrovati tra i deodoranti antitraspiranti. Non si tratta di un dettaglio trascurabile, dal momento che “contengono spesso conservanti”, su cui ricade il sospetto che possano “avere un effetto disgregante endocrino“. E il punto è proprio questo, cioè che i deodoranti sulla carta dovrebbero soltanto “prevenire i cattivi odori, non i segni di sudore“. Ecco perché, come spiega la rivista francese, non c’è alcun motivo per cui i deodoranti debbano contenere i sali di alluminio.