Il mondo del lavoro è destinato a cambiare. Alcuni lavori che oggi sembrano intoccabili, un giorno non esisteranno più o quasi. La causa va ricercata soprattutto nell’avvio dell’intelligenza artificiale, che abbiamo visto cambierà moltissimo il mondo del lavoro. Tutto ciò porterà anche a un dibattito tra scuola e università che dovranno adattarsi ai cambiamenti. Emblematico è l’esempio dei fisici. In alcuni paesi anglosassoni i fisici non si occupano solo di fisica ma anche di gestire i dati relativi alle economie.

Ma anche quelli che arrivano da ricerche legate alla fisica nucleare. L’esempio deve far capire che alcuni profili dovranno in pratica adattarsi ai cambiamenti ed essere molto più flessibili. Insomma, allargare le proprie competenze.

I lavori destinati a sparire e quelli che saranno più richiesti anche con l’intelligenza artificiale

Ma quali saranno quei lavori destinati a sparire e invece quali saranno i più richiesti? A svelarlo è una ricerca di Ey, Manpower e Sanoma riportata da il Sole 24 ore. Tra i lavori a rischio, quelli che tra qualche anno non ci saranno quasi più, figurano i venditori a distanza, i centralinisti, gli addetti ai call center, gli intervistatori e rilevatori, i croupier, il personale non qualificato nella ristorazione, gli addetti al rilascio di certificati, i tecnici della pubblica amministrazione, i tecnici sanitari di laboratorio biomedico, gli addetti alla vendita di biglietti e gli addetti ai servizi di cassa.
Accanto a questi mestieri che rischiano fortemente un cambio di rotta, ce ne sono alcuni che saranno molto più richiesti. Basti pensare agli ingegneri industriali e gestionali, i fisici, i registi, chi opera nella commercializzazione di beni e servizi, gli imprenditori e amministratori delle imprese, i direttori e dirigenti, soprattutto quelli della finanza o amministrazione, ma anche gli specialisti in economia aziendale, i compositori, gli specialisti dell’organizzazione del lavoro e quelli in sistemi economici.

I settori che continueranno ad avere successo

Insieme alla lista di quei lavori che saranno più richiesti, ci sono anche i settori più richiesti, ossia i servizi di cura, chimica, gestione delle risorse umane, educazione, telecomunicazioni e public utilities. D’altro canto, altri settori saranno meno gettonati, tra questi, sempre secondo l’indagine in oggetto, si segnalano il settore banche e assicurazioni.
Il mercato del lavoro, con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, avrà altre esigenze. Ecco perché aumentano le richieste per ingegneri gestionali e fisici, del 7 per cento, analisti di mercato, psicologi del lavoro, profili creativi, architetti, progettisti, pianificatori e professioni legate al marketing.

La ricerca ha appurato che già dal 2024 la domanda di lavoro rallenterà leggermente per poi fermarsi ancora di più nel 2027, quando ormai saranno ancora più diffusi i sistemi di intelligenza artificiale avanzati nelle aziende. Quindi, alcuni lavori come impiegati, lavoratori della logistica, tecnici e conduttori di impianti e chi svolge mansioni di ufficio saranno meno ricercati. Invece ci sarà un boom notevole per quanto riguarda i lavori green, come gli ingegneri per le tecnologie rinnovabili e della mobilità elettrica o i manager per i rischi ambientali. In più serviranno sempre più specialisti Stem.
Il cambiamento, quindi, è in atto e muterà del tutto il mondo del lavoro, almeno così come lo conosciamo oggi e in particolare per alcune figure. A discapito, chiaramente, di molti lavoratori.

Riassumendo

  • Con l’avvio dell’intelligenza artificiale cambiano i lavori più cercati e quelli meno cercati
  • Alcune professioni rischiano di sparire quasi del tutto
  • A svelare come cambierà la ricerca di lavoro è uno studio di Ey, Manpower e Sanoma riportata da il Sole 24 ore.