I lavoratori che non hanno voluto fare il vaccino si domandano fino a quando il green pass sarà obbligatorio per lavorare. L’opinione più diffusa è che al termine dello stato d’emergenza, fissato al 31 dicembre 2021, l’obbligo decada in automatico, ma le cose non stanno esattamente così. Come sottolinea Adnkronos, che cita il portale laleggepertutti.it, l’articolo 16 della nostra Costituzione “non subordina le limitazioni alla previa dichiarazioni dello stato di emergenza”. Ciò significa che il governo il Parlamento possono limitare la libertà di circolazione sia in presenza che in assenza dello stato di emergenza.

Quando non sarà più obbligatorio il green pass? Lo stato di emergenza non è collegato

Chi sostiene che l’obbligo del green pass sul lavoro decada in automatico al termine dello stato di emergenza prende come riferimento il decreto legislativo del 2008, con cui è stato introdotto per la prima volta lo stato d’emergenza, dunque 60 anni dopo la nascita della Costituzione. Il decreto 1, articolo 24 comma 3, afferma che lo stato di emergenza non può essere rinnovato per altri due anni. Vero, come è anche vero però che lo stato d’emergenza di per sé non è una condizione indispensabile per la limitazione o meno alla circolazione delle persone.

C’è però anche un’altra eventualità, non presa in esame fino a questo momento: un nuovo stato di emergenza per una nuova variante (Adnkronos suggerisce la Delta). Un’ipotesi nemmeno così remota, anche in presenza di una larga parte di popolazione vaccinata con due dosi (senza contare le persone che in queste settimane stanno ricevendo la terza dose).

Green Pass per il bene collettivo

Chi è contrario all’obbligo del green pass afferma inoltre che la certificazione verde è anticostituzionale, dal momento che “limita il diritto al lavoro”. Anche in questo caso però c’è un’altra verità, come chiarisce Adnkronos: “Alla base della restrizione non c’è il diritto del singolo, ma il bene collettivo”, che viene sempre al primo posto per la Costituzione italiana.

A ciò si aggiunge l’articolo 2087 del Codice civile, che obbliga il datore di lavoro a tutelare la salute dei propri dipendenti.

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