La sicurezza sul web è tutto, ma gli hacker continuano a mettere a dura prova gli esperti di cybersecurity. Scatta l’allarme nel nostro paese, il furto dei dati personali sta diventando un problema sempre più stringente. Il cybercrime si appropria indebitamente dei nostri indirizzi di posta elettronica, ma anche i numeri di telefono stanno subendo una forte ascesa in questo senso.

Italia quinta nel mondo

Il nostro paese figura al quinto posto nella poco lusinghiera classifica delle nazioni che subiscono più furti di dati personali.

È quanto emerge dallo studio effettuato da CRIF, Centrale Rischi Finanziari, con l’ultima edizione dell’Osservatorio Cyber che si concentra in special modo sui rischi derivanti da una navigazione sul dark web, quella non protetta dai motori di ricerca. Chi sta peggio di noi sono Usa, Russia, Germania e Bulgaria. Ma il fatto di essere in buona compagnia non deve rallegrarci, visto che a livello di cybersecurity stiamo peggio di Brasile, Regno Unito, Giappone e Canada, le altre nazioni che ci seguono in classifica e completano la top ten. A quanto pare, dal rapporto si scopre che gli hacker sono particolarmente golosi dei nostri indirizzi mail. In special modo degli indirizzi di posta elettronica associati a Gmail, Yahoo e Hotmail.

La stragrande maggioranza dei casi riguarda profili e account privati, ma in alcuni casi non mancano anche furti ad account aziendali. Il furto dei dati personali è un problema non da poco e quello della mail porta ad altre conseguenze. Spesso gli hacker infatti, una volta in possesso dell’indirizzo elettronico, riescono ad arrivare all’username e addirittura anche alla password, impossessandosi completamente della nostra posta. I numeri sono a dir poco raccapriccianti. Solo nel primo semestre di quest’anno si contano furti di mail e password per il 92,3%. Non mancano poi i furti dei numeri di telefono.

Secondo l’analisi la combo di furti mail, password e numero di telefono raggiunge il 29% dei casi.

Furto dati personali, siamo tutti vittime

Il lavoro dei criminali non finisce mai, e di recente abbiamo anche scoperto la presenza di Telegram e Signal fake. Quando l’hacker riesce a effettuare un furto di questo tipo, allora la vittima è completamente in balia del suo volere. Dai dati rilevati, il numero di telefono associato al nome e cognome dell’utente è stato riscontrato per il 44,5% dei casi studiati. Quando ciò accade, la vittima si ritroverà tempestata di SMS anche sul proprio telefonino. In questi messaggi si cercherà di indurre l’utente a cliccare su link che poi potrebbero installare virus sul device. In altri invece si invita la vittima a completare dei moduli per effettuare truffaldini abbonamenti, o addirittura finti pagamenti arretrati spacciandosi per qualche ente nazionale. Insomma, gli internauti sono completamente alla mercé di questi malviventi e a quanto pare tutte le precauzioni consigliate dagli esperti non stanno riuscendo ad arginare il problema.

Ciò non toglie che molte aziende stanno adottando sistemi di allerta per evitare che il furto dei dati personali finisca per coinvolgere l’utente in attività da lui non volute. Ad esempio, dal report risulta che la percentuale maggiore di furti avviene per rubare account collegata a siti di intrattenimento. C’è poi chi ruba per sfruttare gli account di e-commerce della vittima, oppure per entrare nei suoi social media. La cybersecurity è una questione estremamente importante e tutti gli internauti faranno bene a usare tutte le precauzioni del caso prima di collegarsi al web. Potenzialmente siamo tutti vittime, anche se spesso non ce ne rendiamo conto.

I punti chiave…

  • Italia quinta nel mondo per il furto di dati sul web;
  • Usa, Russia, Germania e Bulgaria stanno peggio di noi;
  • tra i dati più rubati dagli hacker ci sono gli indirizzi mail e i numeri telefonici.