Un secondo Big Bang legato all’energia oscura. È quanto secondo alcuni fisici teorici potrebbe avvenire in futuro, evento che porterà alla fine dell’universo. Ma cosa significa esattamente e quali sono le basi di questa teoria scientifica?

Fine dell’universo, ecco come potrebbe essere

A quanto pare, i fisici stanno registrando un’espansione incontrollata dell’universo, cosa che non ha una spiegazione ancora chiara e che semplicemente gli scienziati imputano all’energia oscura. Tale continua espansione però può portare solo a due possibili e opposte conseguenze; da una parte una crescita infinita del cosmo, dall’altra una riduzione al punto di riportarlo a quelle originali, creando quindi una sorta di secondo Big Bang, quello definitivo che porterà alla fine dell’universo.

In realtà, anche la prima ipotesi non porterà a nulla di buono, anzi si concluderà in sostanza nel medesimo modo; ossia, un ingrandimento infinito che porterà alla deflagrazione del cosmo distruggendo radiazioni e materia.

Insomma, sempre di Big Bang parliamo. Il fatto singolare è che comunque non è la prima volta che gli scienziati registrano questa espansione incontrollata del cosmo, anzi esiste anche un precedente ancora più illustre e spettacolare. Stiamo infatti parlando proprio del primo Big Bang, o quanto meno quella che è la teoria più accreditata in merito all’origine dell’Universo per come lo intendiamo oggi. Attualmente i fisici si stanno chiedendo se l’accelerazione primordiale seguente il Big Bang, e quella che si sta registrando negli ultimi tempi, siano in qualche modo collegate. Il cosmo sta forse andando verso la fine e non ne siamo ancora al corrente?

Queste oscure materie

Gli scienziati stanno ipotizzando la presenza dell’energia oscura come comune denominatore sia del primo che del secondo, ipotetico, Big Bang che ci attende. Abbiamo citato un classico di Philip Pullman per dare un’assonanza letteraria a quello che sembra essere un quesito che da decenni sta affannando i fisici teorici e sperimentali.

Cosa sono queste energie oscure? Non lo sappiamo, ma pare chiaro quel che stanno facendo: guidare l’Universo fino a quando non raggiunge determinate dimensioni. La teoria ci dice che, una volta raggiunta questa nuova dimensione, l’universo subisce una contrazione che lo porta a una densità infinita e successivamente l’energia dà il via a una nuova accelerazione che fa ripartire il ciclo.

Siamo dalle parti dell’eterno ritorno di Nietzsche, o forse addirittura nell’eternalismo ciclico  ipotizzato da teorici e letterati, anche della cultura pop, come il grande Alan Moore? Non possiamo dare una risposta, anche perché gli stessi esperimenti scientifici al momento non danno ancora indicazioni chiare. Ad esempio, i ricercatori al momento non sono riusciti ad identificare una classe di energia oscura comparabile con quella che potrebbe aver operato nel primo Big Bang. Mentre i teorici si sfidano a colpi di meccanica quantistica, per noi comuni mortali non rimane che ingannare l’attesa della fine dell’universo, distraendoci come le più affascinanti teorie fantascientifiche che la letteratura ci ha lasciato.