Non ci sarà più per legge alcuna differenza tra i diritti dei figli naturali o adottivi e quelli nati da genitori regolarmente sposati.   Svolta alla Camera: 366 voti a favore, 31 contrari e 58 astensioni La proposta di legge ha riscosso grande successo alla Camera. Del resto sarebbe anacronistico negare oggi che molti bambini nascono da relazioni non inquadrate in un vincolo matrimoniale. Oltre ai figli naturali o adottati il disegno di legge tutela anche quelli frutto di incesto. Quest’ultimo punto in particolare ha suscitato le perplessità dell’Udc che teme lo sdoganarsi di un fenomeno allarmante.

Alessandra Mussolini (Pdl) ha invece difeso ferocemente la proposta invocando il diritto delle donne stuprate a riconoscere i propri figli. Sono casi limiti, purtroppo neppure troppo rari, dei quali non si può non tenere conto. Norma che in generale invece ha messo d’accordo destra e sinistra, con maggiore sensibilità da parte delle donne: Mara Carfagna e Livia Turco parlano di “grande prova di civiltà”   Riconoscimento dei figli illegittimi: cosa cambia con la nuova legge Punto saliente della proposta di legge è la possibilità di riconoscere il figlio “nato fuori del matrimonio” dalla madre e dal padre anche se già uniti in matrimonio con altra persona all’epoca del concepimento. Il riconoscimento può essere congiunto o separato. Ma non solo: il vincolo di parentela non viene ufficializzato solo in rapporto ai genitori ma anche rispetto a tutta la parentela. In caso di morte di uno dei genitori questo significa che il figlio può essere affidato ai nonni e non deve essere necessariamente dato in adozione come previsto dalla legge oggi. Anche ai fini ereditari sussistono risvolti della legge che verranno approfonditi da un’apposita commissione del Governo.   Il mantenimento dei figli diventa un loro diritto Il figlio ha diritto ad essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni.
Il figlio ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti. Il figlio minore (che ha compiuto gli anni dodici, ma anche più piccolo eventualmente purché dotato di capacità di discernimento) ha diritto di essere ascoltato in merito a tutte le questioni e le procedure che lo riguardano direttamente. A livello formale si assisterà alla correzione di tutti gli articoli del Codice che attualmente prevedono la distinzione tra ‘figli legittimi’ e ‘figli naturali’ e si parlerà semplicemente di ‘figli’.   Figli contesi: la competenza passa al Tribunale ordinario In merito alla cause per procedimenti di affidamento e mantenimento dei figli si occuperà, secondo quanto stabilito da una modifica del Senato, il Tribunale ordinario.