Le nuove indiscrezioni ci dicono che Facebook e Instagram diventano a pagamento. Si parla di 10 euro al mese, ma chi li paga? Quando ci poniamo tale domanda, lo facciamo in due sensi: il primo è da intendersi relativamente a chi saranno i destinatari di tale somma da versare. Il secondo è inteso ironicamente, nel senso che davvero esiste qualcuno che è disposto a pagare per utilizzare questi social? Probabilmente però la nostra ironia è pretenziosa e fuori luogo, poiché là fuori ci sono davvero tante persone disposte a pagare pur di apparire ancora sui social.

Abbonamenti sui social network?

A dire il vero, di questa notizia ormai si parla da tempo, ma pare che stavolta il gruppo Meta voglia fare sul serio. Galeotto fu il regolamento dell’UE in merito alla privacy nel vecchio continente. Infatti, a quanto pare gli introiti per Meta ormai scarseggiano in Europa e per questo motivo sta diventando decisivo imporre un abbonamento per coloro che vogliono utilizzare i social del gruppo. La discriminante sembra essere proprio quella relativa agli annunci pubblicitari personalizzati. In poche parole, gli utenti che decideranno di rilasciare i propri dati personali per fini pubblicitari, potranno quindi continuare a utilizzare i due social senza pagare. Per gli altri invece si parla di un canone mensile di 10 euro al mese. A pubblicare l’indiscrezione ci ha pensato l’autorevole Wall Street Journal, che in materia di introiti ed economia sa certamente il fatto suo.

Secondo tale quotidiano si parla di vere e proprie tariffe. 14 dollari (circa 12,99 euro) per accedere a Facebook e Instagram dai telefoni e di 17 dollari (circa 15,99 euro) per l’accesso da PC. A dire il vero però c’è chi riporta invece informazioni diverse. Stiamo parlando di Reuters, il quale è particolarmente informato soprattutto sui mercati digitali, cosa che rientra pienamente nel settore di Facebook e Instagram a pagamento.

In questo caso la tariffa sarebbe sostanzialmente unica, ossia 10 euro al mese. C’è però una importante eccezione: se le app vengono acquistate tramite i servizi di Apple e di Google, allora il loro costo sale a 13 euro, in quanto le due aziende devono ricevere una sorta di percentuale sulla vendita.

Facebook e Instagram a pagamento, cosa c’è di vero?

Chi è disposto a pagare un abbonamento per stare sui social nonostante i rincari folli d’autunno in arrivo? Probabilmente, ce ne saranno tanti, anche dalle nostra parti, Reuters si basa su due fonti interne allo stesso gruppo Meta, quindi la sua informazione al momento risulterebbe essere più veritiera. Anche per tale fonte però il motivo è sempre lo stesso, ossia l’esigenza da parte di Meta di recuperare i guadagni persi dalle imposizioni del’UE in merito alla privacy. Ma cosa c’è di ufficiale al momento? Davvero i due noti social stanno andando in questa direzione? Ripetiamo che al momento tale iniziativa di portare Facebook e Instagram a pagamento si riferisce solo al mercato europeo. A quanto pare comunque c’è del fondamento in tale indiscrezione, visto anche quanto affermato da un portavoce del gruppo Meta:

“Meta crede nel valore dei servizi gratuiti supportati da annunci personalizzati. Tuttavia, continuiamo a valutare opzioni che garantiscano la conformità ai requisiti regolatori in continua evoluzione. Al momento non abbiamo ulteriori informazioni da condividere”.

Insomma, l’intenzione dell’azienda è quella di lasciare che i due social rimangano gratuiti per tutti, ma le direttive dell’UE spingono affinché l’azienda riesca a trovare nuova materia per incrementare i propri introiti. Insomma, da qualche parte questi soldi devono uscire e Meta sta pensando alla soluzione a pagamento per i suoi utenti preoccupati della privacy dei loro dati personali. Del resto, le sanzioni a cui è dovuta andare incontro l’azienda non sono briciole: 405 milioni di euro e 390 milioni di euro dalla Irish Data Protection Commission (IDPC, l’autorità irlandese per la protezione dei dati) rispettivamente per la violazione della privacy di bambini ed adolescenti e per la mancata richiesta di consenso rivolta agli utenti europei.

Per non parlare poi degli 1,2 miliardi di dollari di sanzione ricevuti per aver inviato negli Stati Uniti i dati degli iscritti europei. Si tratta della più alta sanzione inflitta nel settore. I divieti per il gruppo non finiscono qui. Da agosto è attivo il Digital Services Act europeo, ciò comporta il divieto di usare i dati sensibili degli utenti per raggiungerli con la pubblicità. La legge diventerà vincolante a partire dal 17 febbraio 2024. Meta quindi corre ai ripari e anche noi italiani dobbiamo probabilmente farcene una ragione. Se non vogliamo che Facebook e Instagram diventino a pagamento, dovremo concedere i nostri dati personali per i loro fini commerciali. A voi, anzi a noi la scelta!

I punti chiave…

  • le restrizione dell’UE costringono META a mettere una tariffa mensile sui suoi social;
  • secondo le indiscrezioni si pagheranno 10 euro al mese per accedere a Facebook e Instagram;
  • per non pagare l’abbonamento dovremo cedere i nostri dati personali per fini commerciali.