Dopo le prove scritte gli studenti alle prese con gli esami di maturità 2014 si preparano ad affrontare l’orale. Dal prossimo anno potrebbe entrare a regime la riforma del 2010 all’ormai vecchia normativa ex legge 425 del 1997 (e del Regolamento attuativo, dpr 323/98). In particolare i nuovi esami di stato potrebbero essere modificati per tener conto degli aggiornamenti del programma ministeriale. L’aria di cambiamento riaccende inevitabilmente anche la polemica circa l’utilità stessa dell’esame di maturità. Tornano così alla ribalta le proposte di abolizione (Maturità, abolizione prova orale: cosa c’è di vero).

Vittorio Feltri ha a questo proposito sostenuto che in Italia il “superfluo ap­passiona” e per questo si parla tanto degli esami di maturità.  

Quanto conta il voto di maturità?

Ogni anno la media dei bocciati agli esami di maturità è del 2%, inclusi i privatisti. In altre parole il 97% dei maturandi viene promosso. Se veramente gli esami avessero valore selettivo è evidente che non si tratta di un metodo di selezione molto efficace. Basti pensare che ogni anno vengono impiegati nella macchina dell’esame di maturità circa 120 mila insegnanti. Per quanto riguarda il valore del voto di maturità per il futuro, abolito il bonus maturità per la carriera universitaria, si discute sull’importanza dello stesso a livello lavorativo. Secondo le statistiche riportate da TgCom obiettivo Lavoro neppure il 20% dei diplomati lavora entro un anno dal superamento dell’esame. Dopo tre anni la percentuale di diplomati occupati sale in una forbice compresa tra il 20% e 32% e dopo un altro biennio arriva fino al 46,5 %