La nuova riforma della scuola ha re-introdotto l’insegnamento dell’educazione civica nella scuola primaria e nella scuola secondaria di I e II livello. Si tratta di una disciplina considerata trasversale, obbligatoria e con un voto autonomo. La situazione, però, è complicata dalla tempistica di approvazione della legge. Ecco l’analisi completa della questione.

Valutazione, docenti e orario dell’educazione civica

Le regole generale per l’insegnamento dell’educazione civica nella scuola primaria e secondaria di I e II livello sono le seguenti:

  1. Valutazione: il voto sarà in decimi, a partire dalle proposte del coordinatore, il quale raccoglierà le indicazioni dei docenti coinvolti nell’insegnamento
  2. Docenti: nella scuola primaria e secondaria di I livello, l’insegnamento è caratterizzato da con titolarità, dunque sarà somministrato da più docenti della classe; nella scuola secondaria di II livello sarà affidato a docenti di materie giuridiche ed economiche se presenti nell’organico dell’autonomia
  3. Orario: dovrà presentare almeno 33 ore annuali (un’ora a settimana), nella scuola secondari di secondo livello per raggiungere questo orario è possibile utilizzare la quota di autonomia per modificare il curricolo, nella scuola primaria e secondaria di primo livello non sussiste questa possibilità.

Scuola secondaria di II livello: come sarà insegnata l’educazione civica

Esiste una bozza per quanto concerne le linee guida, inviata al CSPI, che sottolinea la libertà di insegnamento dell’educazione civica nella scuola secondaria di secondo livello. Il piano di lavoro può essere organizzato in moduli, in co-presenza, mediante l’inserimento nell’orario curricolare. Anche se l’insegnamento dovrà essere affidato a docenti di discipline giuridiche ed economiche, si sottolinea comunque la trasversalità della disciplina, i cui temi non riguardano soltanto il diritto. Ecco quali saranno i temi da affrontare secondo la bozza delle linee guida:

  • La Costituzione, la storia della bandiera e dell’inno nazionale, l’organizzazione dello Stato Italiano e dell’Unione Europea (e altri organismi internazionali)
  • La cosiddetta Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
  • Elementi di diritto e soprattutto di diritto del lavoro
  • Cittadinanza digitale
  • Educazione all’ambiente, l’ecosostenibilità, la tutela del patrimonio territoriale e agroalimentare
  • Educazione alla legalità
  • Educazione alla valorizzazione e al rispetto del patrimonio culturale
  • Elementi di base di protezione civile

Il nodo della riforma sull’insegnamento dell’educazione civica: quando in vigore?

Stando alla normativa, l’applicazione della riforma sull’insegnamento dell’educazione civica deve avvenire il 1° settembre dell’anno successivo alla promulgazione.

La legge, quindi, non dovrebbe essere applicata per l’anno scolastico 2019/2020. L’ormai ex ministro Bussetti aveva annunciato un decreto per rendere operativa la riforma già a partire dal 2019/2020 e in effetti si tratta della bozza che abbiamo discusso e che sarà esaminata dal CSPI l’11 settembre, quando le scuole saranno già iniziate. Data la tempistica, sembra improbabile una sua applicazione all’anno scolastico che sta per iniziare.

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