Perché Putin ha deciso che il gas dalla Russia dovrà essere pagato in rubli? Si tratta ovviamente di una contromossa per disinnescare le sanzioni volute da USA e Ue. L’annuncio è arrivato durante una conferenza stampa di Vladimir Putin, il quale ha sottolineato che non verranno accettati pagamenti in dollari ed euro per il gas che verrà erogato sul territorio europeo. La misura riguarda soltanto i paesi cosiddetti ‘ostili’ (coloro che hanno varato sanzioni e inviano armi agli ucraini) e la Banca centrale russa ha una settimana di tempo per risolvere le questioni tecniche.


Quali sono state le reazioni dei mercati e soprattutto quali sono i possibili scenari per l’Europa e l’Italia? Perché questo provvedimento fa paura?

Gas Russia in rubli: le reazioni dei mercati e la grande paura

Il gas dalla Russia sarà pagato in rubli, ma Putin assicura che si proseguirà a fornire gas in base ai volumi e alle tariffe concordate nei contratti conclusi in precedenza. Ma qual è stata la reazione dei mercati a questo annuncio? Il rublo innanzitutto ha riconquistato valore e la motivazione è semplice: chi vorrà rifornirsi ancora di gas dalla Russia dovrà acquistare rubli per effettuare i pagamenti. Putin insomma punta sul reperimento di moneta corrente per le spese militari e sostenere la crisi economia interna. Il secondo effetto, invece, preoccupa molto gli europei. Il prezzo del gas infatti ha avuto una nuova impennata con una crescita immediata dei prezzi del 34%.
Quali sono i pericoli per l’Italia? Al momento l’unica dichiarazioni di un certo peso è arrivata dal consigliere di Mario Draghi, Francesco Giavazzi, il quale è stato molto chiaro: “Mia opinione è pagare in euro, farsi pagare in rubli sarebbe un modo per aggirare le sanzioni, quindi penso che continueremo a pagare in euro”. ma sembra che la cosa non sia così semplice.

Gas Russia in rubli: gli scenari per l’Italia

Quali sono i possibili scenari per l’Italia? A cosa può portare questa nuova escalation economica del gas dalla Russia pagato in rubli? La prima questione riguarda proprio la decisione di Vladimir Putin. Al momento i contratti dei colossi dell’energia come Eni e Total, ad esempio, non sono ovviamente in rubli ma in euro e dollari. La decisione di Mosca potrebbe riguardare soltanto i contratti futuri, dal momento che giuridicamente non è possibile cambiare la valuta della transazione senza l’accordo tra le parti. Ma è più probabile che Putin intenda forzare e imporre da subito il pagamento del gas russo in rubli. In questo caso, dal punto di vista giuridico, gli importatori potrebbero decidere di rescindere i contratti senza penali.
Ma cosa significherebbe? Che l’Europa smetterebbe di acquistare il gas da Mosca. Gazprom potrebbe chiudere i rubinetti del gas e la situazione precipitare. L’economia russa subirebbe una grande batosta, ma per i paesi europei la situazione non sarebbe di certo rosea. Per l’Italia, che si rifornisce in particolar modo dalla Russia, la situazione diverrebbe drammatica.
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