Arriva un’amara sorpresa per i turisti: la tassa di soggiorno aumenterà anche a Roma dopo Firenze. Il rincaro andrà dal 25 a oltre il 50% a seconda della classe di stelle.
In merito a questa decisione non sono mancate le polemiche come quella del Comitato Albergatori Romani che l’ha definita un provvedimento illogico per fare cassa sulle spalle degli albergatori e dei turisti.
La tassa di soggiorno, per chi non lo sapesse, non è solo una prerogativa della capitale. È infatti imposta in molte località turistiche del mondo e serve soprattutto come strumento per finanziarie progetti e servizi destinati a migliorare l’esperienza dei visitatori e a sostenere l’industria del turismo.
Quello che si ricava, poi, può essere utilizzato anche per la manutenzione delle infrastrutture turistiche e per garantire la pulizia e la sicurezza delle aree turistiche. E le polemiche sono nate proprio intorno alla pulizia in quanto Roma è definita una città dove il decoro è inesistente e l’immondizia ovunque.
L’amara sorpresa per i turisti
Dopo Firenze anche Roma aumenterà la tassa si soggiorno che, come spiegato, serve a finanziare progetti e servizi destinati a migliorare l’esperienza dei visitatori e a sostenere il turismo locale.
Non è però d’accordo il Comitato Albergatori Romani che in una nota ha spiegato di trovare ingiusta e impraticabile questa decisione. Il settore, ha spiegato in una nota il Comitato, è reduce infatti da una pandemia durata più di due anni dalla quale si è riusciti ad uscire con grande fatica e con aiuti praticamente inesistenti da parte del Comune e del Governo. Proprio per questo non è possibile “fronteggiare il pericolo di un improvviso calo del turismo dovuto a tale aumento ingiustificato”.
Roma, ha aggiunto il Comitato, è già una delle città europee con l’imposta di soggiorno più alta. Ciò, però, non è giustificato, visto lo stato di degrado in cui si trova la capitale.
Dopo Firenze anche Roma: amara sorpresa per i turisti in vacanza
Ha già sollevato molte critiche la decisione di aumentare la tassa di soggiorno a Roma anche se le tariffe sono ferme da anni.
Si passerà da 3,5 euro a 6 euro per alloggiare nelle residenze, nella country house, nei B&B, nelle case per ferie, negli appartamenti di prima categoria, nelle guest house, presso gli affittacamere di seconda categoria e presso gli alloggi per uso turistico nonché per gli immobili destinati alle locazioni brevi. Ci sarà invece un aumento del 100% e quindi fino a 7 euro per le guest house e affittacamere di prima categoria.
Si passerà invece a 5 euro, come spiega RomaToday, per gli hotel a due stelle e a 10 euro al giorno per gli alberghi di lusso ovvero quelli dalle cinque stelle in su. Per gli hotel a 1 stella l’aumento sarà di 3-4 euro al giorno mentre per quelli a 4 stelle la tariffa salirà a 7,5 euro.
Non ci sarà, invece, nessun aumento per i rifugi montani/escursionistici/case del camminatore e per gli ostelli: la tassa resterà a 3,50 euro.
Tale decisione sta facendo storcere il naso al Comitato Albergatori Romani che ha chiesto un incontro con Roberto Gualtieri, sindaco di Roma e con l’Assessore al Turismo e al Bilancio. Il Comitato ribadisce, infatti, che questo aumento non è soltanto illogico ma anche illegittimo.
Riassumendo…
1. Sta facendo discutere la decisione di aumentare la tassa di soggiorno a Roma
2. Il Comitato Albergatori Romani parla di una decisione illogica e illegittima
3. I rincari saranno dai 3,5 ai 6 euro al giorno per country house e residenze.