Le inquietudini che ci sono intorno al mondo tecnologico che stiamo vivendo, non sono sempre giustificate. Black Mirror ha riassunto alla perfezione quelle più preoccupanti, offrendoci un quadro di ciò che potrebbe accadere. E se vi dicessimo che c’è una collana intelligente in grado di registrare i momenti della nostra vita e salvarli nel suo archivio? Beh, cosa c’è di così differente da uno smartphone? In effetti, facciamo lo stesso con questi device scattando foto, salvandole in memoria o addirittura condividendole sui social.

Forse è meglio dare un’occhiata approfondita a questa nuova collana per capire di cosa stiamo parlando e se c’è qualche differenza sostanziale rispetto agli altri device già in nostro possesso.

Quando Black Mirror diventa realtà

L’ultimo episodio della prima stagione di Black Mirror si intitolava Ricordi Pericolosi e ancora oggi è uno dei più amati. I protagonisti hanno un chip nel cervello che permette loro di registrare come una fotocamera tutte le cose che vedono. I rapporti interpersonali vanno in breve tempo a rotoli, mostrandoci come una tecnologia del genere può avere conseguenze disastrose nel nostro vivere quotidiano. Oggi Black Mirror ha completamente abbandonato la sua vena critica nei confronti della tecnologia, infatti l’ultima stagione ci ha mostrato lupi mannari, fantasmi e altre leggerezze paranormali. È stato un modo per dire che ormai il mondo reale è molto più inquietante delle previsioni terrificanti che la serie si era proposta di raccontare. Ed eccoci giunti alla collana intelligente che registra i nostri ricordi nel mondo reale.

a progettarla e metterla in commercio ci ha pensato Rewind AI, azienda che vuole offrire una sorta di assistente virtuale attraverso un semplice oggetto come può essere una collana. Per la precisione, il device in questione, il cui nome è Rewind Pendant, è in grado di registrare l’audo delle conversazioni e archiviarlo sullo smartphone tramite app.

Guarda caso, l’azienda è nata proprio di recente, dopo l’esplosione dell’intelligenza artificiale che tanto sta facendo parlare di sè in tutto il mondo. I guadagni di OpenAI con ChatGBT ormai sono cosa nota e rappresentano l’apice del successo dell’AI generativa in questo momento. Ma è legale registrare le nostre conversazioni con gli altri in questo modo?

Collana intelligente, registra ogni conversazione

In pratica, questo device che si spaccia per una collana, è un chatbot in grado di registrare tutto quello che l’utente fa e diventa una sorta di segretario artificiale. Con tale dispositivo, infatti, l’azienda intende offrire non solo un archivio delle conversazioni, ma dare all’utente anche un’intelligenza artificiale in grado di offrire consigli e suggerimenti basandosi appunto sulle conversazioni archiviate. Insomma, l’AI generativa in questo caso personalizza i ricordi tramite gli audio e offre spunti per altro, come ad esempio andare a mangiare in un determinato ristorante (se qualche amico ci ha suggerito un posto buono dove mangiare) o comprare una determinata cosa (che tale discorso è venuto fuori da una conversazione registrata).

La collana intelligente è ancora in fase di sviluppo e quando sarà pronta potrà essere acquistata a 59 dollari (intanto, è già possibile effettuare il preorder). Come dicevamo, non mancano le perplessità sulla privacy e molti utenti sui social hanno lamentato proprio questo aspetto. Si può registrare una conversazione senza il consenso del nostro interlocutore? La risposta è no. Dan Siroker, CEO di Rewind AI, sembra però aver trovato la soluzione. Secondo il CEO infatti la collana attiverebbe la registrazione solo nel momento in cui verrà pronunciata una particolare frase. Si sta inoltre pensando di archiviare solo dei semplici riassunti operati dalla stessa AI e non la voce originale dei soggetti presenti durante la conversazione. Insomma, pare che almeno da questo punto di vista una scappatoia per aggirare i problemi di privacy si potrà trovare senza troppi problemi.

In sintesi…

  • la startup Rewind AI sta per lanciare sul mercato una collana intelligente in grado di registrare le conversazioni;
  • il device registrerebbe gli audio e li archivierebbe sullo smartphone tramite un’app;
  • polemiche per chi sostiene che in questo modo non si rispetta la privacy;
  • l’azienda sta pensando a un sistema per aggirare il problema del consenso.