Il colesterolo cattivo chiamato anche LDL è quello che trasporta la sostanza lipoidea nel sangue e la rilascia a cellule e tessuti. Quando i valori di tale tipologia di colesterolo salgono, allora ci possono essere gravi rischi sopratutto cardiovascolari. Ecco allora come ridurlo secondo uno studio della National Yang Ming University di Taipei.

Come ridurre il colesterolo cattivo: lo studio

Secondo uno studio della National Yang Ming University di Taipei a Taiwan e coordinato dal professore Hsin Jen Chen per combattere il colesterolo cattivo si dovrà prestare la massima attenzione all’orario in cui si mangia.

I ricercatori, infatti, hanno calcolato che se si consumano 100 chilo-calorie a pranzo invece che a tarda sera è possibile ridurre i valori di LDL anche se di poco. Se poi le 100 chilo-calorie provengono soltanto da grassi, la riduzione è maggiore.

Dalla ricerca è emerso che l’assunzione, l’utilizzo e la sintesi del colesterolo (quindi i processi metabolici di esso) variano nel tempo. Coloro che sono sani, infatti, tendono a produrre lipoproteine durante la notte. Ciò significa che la sera e la notte è necessario limitare il consumo di alimenti oltre che seguire un’alimentazione ricca di fitosteroli, fibre solubili, acidi monoinsaturi, grassi e polinsaturi.

Colesterolo Ldl

Il colesterolo Ldl in giuste quantità è importante per il corretto funzionamento dell’organismo. Il problema è che quando si accumula in modo eccessivo le lipoproteine subiscono delle modifiche strutturali che favoriscono l’infiltrazione del cosiddetto colesterolo cattivo attraverso le pareti dei grandi vasi arteriosi. In questo modo è più alto il rischio di trombi.

Secondo le ultime guide europee il livello massimo di colesterolo consentito nel sangue è pari a 190. Occorre però gurdare, come spiega il presidente della Società Italiana di Cardiologia, anche l’Ldl i cui valori massimi consentiti (a seconda dello stato di salute della persona) vanno da 160 a 70.

Secondo quanto riferisce il professor Salvatore Novo, che è il presidente della Società Italiana di Cardiologia nonché ordinario di Malattie Cardiovascolari all’Università di Palermo, il livello massimo di colesterolo cattivo deve essere uguale o meno al valore di 160 in una persona sana.

Invece, deve essere inferiore a 130 in un paziente a rischio. Per l’esattezza meno di 100: per coloro che hanno il diabete oppure in presenza di fattori di rischio come la sindrome metabolica. Deve essere meno di 70 se la persona ha avuto un ictus o un infarto o anche un altro accidente cardiovascolare.

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