La trasmissione Striscia la Notizia ed il suo inviato speciale Valerio Staffelli si sono occupati di un argomento molto importante ovvero quello dell’omologazione dei caschi per gli scooter. La trasmissione di Canale 5 già nel passato si era occupata di ciò evidenziando che molti dei caschi in commercio e omologati se sottoposti invece ai test risultano essere non sicuri. Ecco cosa ha rivelato l’ultima inchiesta.

L’inchiesta di Striscia la notizia riguardante i caschi per scooter in commercio

Valerio Staffelli ha aperto il servizio rivelando che la trasmissione “Striscia la notizia” già nel passato si era occupata dei caschi in commercio per scooter con regolare omologazione.

Si era però evidenziato che se essi venivano sottoposti ai test di legge purtroppo non li passavano. In merito a tale questione viene spiegato che c’è una grande lacuna normativa in quanto gli organi preposti possono controllare soltanto i caschi prodotti in Italia. Per tutti quelli che sono stati costruiti nel mondo ed omologati in Europa non esiste invece alcun controllo di prevendita.

Striscia la Notizia di tale lacuna ha informato più volte il dicastero competente e quindi negli anni passati Del Rio che era il Ministro delle Infstrastrutture e Trasporti . Questi aveva risposto ai microfoni della trasmissione di essere d’accordo nell’effettuare più controlli. Valerio Staffelli comunica però che, nonostante siano trascorsi ben quindici anni nei quali Striscia si è battuta per la sicurezza dei moticiclisti, continuano a giungere segnalazioni di caschi sospetti.

Verifica di Striscia di un lotto di caschi sospetti

Striscia la notizia si è recata presso la catena “Il Gigante” già pizzicata otto mesi fa per aver venduto caschi risultati poi dal test di scalzamento non omologati. Adesso negli scaffali, fa notare Staffelli, sono presenti dei caschi marchiati “Lampa” che sono Made in China e con omologazione E9 quindi in Spagna.

In merito a tali caschi, gli addetti alle vendite riferiscono che il casco è sicuro perché omologato. La troupe di Striscia ha acquistato quindi tali prodotti portandoli poi ad analizzare in un laboratorio riconosciuto dal Ministero dei Trasporti. Il verdetto è stato il seguente: la prova di impatto è fallita per vari caschi per cui in testa ad un motociclista esso non darebbe alcuna sicurezza. Striscia, quindi, è corsa ad informare di ciò subito Lampa, che è l’azienda italiana che emette sul mercato tale prodotto.

La risposta di Lampa

Valerio Staffelli ha incontrato Fabio Bozzolini ovvero il responsabile commerciale di Lampa al quale ha riferito che 3 caschi su 3 non passano il test di omologazione. L’azienda non è stata in grado di mostrare all’inviato di Striscia alcuna documentazione se non l’invio in tarda serata di test che risalgono al 22 marzo del 2016 e quindi vecchi di tre anni fa. Staffelli si è recato quindi nuovamente presso la catena “Il Gigante” per parlare con uno dei responsabili.

L’inviato ha quindi spiegato ad uno degli addetti di aver trovato presso alcuni punti vendita dei caschi che, fatti analizzare, hanno dimostrato di non essere omologabili in termini di sicurezza. Giorgio Panizza, che è il coordinatore acqusiti Gruppo “Il gigante”, ha spiegato di essere rammaricato di ciò anche perché la questione è la medesima di quella della scorsa volta. L’uomo ha spiegato che il Gruppo ha delle certificazioni che garantiscono che i prodotti venduti sono per essere utilizzati e garantire sicurezza. Il coordinatore ha comunicato infine che il Gruppo sospenderà la vendita di tali caschi, riporrà i prodotti in magazzino e farà ulteriori test su di essi.

Infine la chiacchierata con Toninelli

Valerio Staffelli si è recato poi a parlare con il Ministro Toninelli comunicandogli di aver parlato già con il suo predecessore Del Rio della questione dei caschi omologati all’estero e venduti in Italia.

L’inviato ha poi chiesto se vi sono dei fondi per poter prendere tali caschi e testarli e Toninelli ha risposto che, a distanza di tre anni, a giugno arriveranno gli esiti delle verifiche su 120 caschi che sono sono in commercio o acquistabili. Se gli esiti saranno negativi, la loro vendita comunica Toninelli, sarà subito bloccata. Il Ministro ha poi sottolineato che le verifiche si continueranno a fare stringendo però i tempi in quanto al massimo in 9 mesi  si dovrà avere un responso.

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