Le carte d’identità del futuro avranno le impronte digitali. A volerlo l’Ue per impedire contraffazioni e abusi del documento. Che cosa potrebbe cambiare dunque nel futuro? Scopriamolo. 

Che cosa potrebbe cambiare con le impronte digitali

Le carte di identità elettroniche ad oggi contengono i dati e la fotografia del soggetto mentre quelle future dovranno implementare anche le impronte digitali. Il Parlamento Ue ha raggiunto un accordo in merito sui nuovi documenti, si attende l’approvazione definitiva. Le carte d’identità del futuro diventano sempre più ricche di informazioni rispetto alle ormai vecchie cartacee, andate oltretutto in pensione praticamente ovunque.

I nuovi standard prevedono che le nuove carte di identità dovranno essere prodotte in un formato carta di credito con due impronte digitali del titolare memorizzate in un formato digitale, su un chip contactless con livelli minimi di sicurezza stabiliti dall’Icao, l’International Civil Aviation Organization. Saranno identiche in tutti i paesi Ue ma la differenza starà nel codice del Paese dello Stato membro che la differenzierà. La durata sarà da 5 a 10 anni e come già accennato, lo scopo sarà quello di evitare abusi e falsificazioni del documento da parte di criminali e terroristi. In questo modo i viaggiatori avranno la possibilità di circolare liberamente senza temere furti di identità.

Si temono problemi per la privacy

Secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non sono da escludere dei problemi di privacy per le impronte in quanto i dati potrebbero essere facilmente hackerati. Si attendono maggiori dettagli sul si dell’Ue alle impronte digitali nel documento, anche perché manca l’ok definitivo e prima che poi diventi del tutto operativo sicuramente passerà molto tempo. 

Intanto anche in Italia la maggior parte dei piccoli o grandi comuni si sono adattati alla carta di identità elettronica, anche se in alcuni la novità è arrivata solo di recente.

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