In questi giorni si parla molto del fungo della candida Auris e del virus Marburg, due malattie diverse ma che hanno catalizzato l’attenzione della stampa. Per quanto riguarda la candida Auris, chiamata anche fungo killer, è morto il 70enne di Mestre che l’aveva contratta dopo un viaggio in Kenya per lavoro e dopo un ricovero per calcoli renali all’interno di una clinica privata in Africa e poi trasferito in Italia.

Candida Auris, i sintomi del fungo killer

Nell’ospedale dell’Angelo di Mestre, è in corso la sanificazione del reparto visto che questo virus è molto contagioso e resiste ai farmaci.

Viene considerato un patogeno emergente perché i casi segnalati sono in netta crescita nonostante la scoperta nel 2009. Non solo identificarlo non è facile ma resiste anche ai comuni antifungini e provoca delle epidemie negli ospedali perché resiste anche ai disinfettanti.

Il fungo killer si trasmette a contatto con superfici e strumenti medici contaminati o con individui infetti. I sintomi della candida Auris sospetti sono una febbre persistente che non passa nemmeno dopo le terapie antibiotiche e infezioni al sistema circolatorio, all’addome, ai polmoni e alla vescica, oltre a dolori muscolari e articolari, stanchezza, bruciore e difficoltà nella deglutizione.

Paura per il virus Marburg, accertato focolaio in Ghana

Anche il virus Marburg preoccupa. Il Ghana ha confermato il focolaio del virus Marburg, una febbre emorragica infettiva della stessa famiglia di Ebola come ha annunciato l’Organizzazione mondiale della sanità. Due pazienti sono morti lo stesso giorno in cui si erano recati in ospedale e presentavano diarrea, febbre, nausea e vomito. In seguito, l’Institut Pasteur di Dakar, in Senegal ha confermato si trattava del virus Marburg e ora almeno 90 persone sono sotto stretta sorveglianza.

Il virus Marburg viene trasmesso dai pipistrelli della frutta e si diffonde attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei di persone e materiali infetti.

Tra i sintomi iniziali si notano febbre alta, forte mal di testa e malessere fino ad emorragie entro 7 giorni e un’eruzione cutanea, rash maculopapulare, su torace, schiena e stomaco e un tasso di mortalità fino all’88%.
Nei giorni scorsi il virus aveva contagiato anche 13 persone in Tanzania.