Si tratta di un appuntamento annuale, il cambio ora da legale a solare avverrà alle 3:00 di notte tra la giornata di sabato 26 ottobre 2019 e domenica 27 ottobre quando, come di consueto, dovremo spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora (le 3:00 dunque saranno le 2:00). In poche parole, come si è soliti dire, si dormirà un’ora in più. Questa procedura è stata attuata da decenni per regolare i ritmi della luce con quelli del mondo del lavoro, permettendo un risparmio di energia elettrica.

Sono due, però, le questioni che vanno affrontate: innanzitutto, le questioni di salute connesse al cambio ora da legale a solare, c’è un vero e proprio dibattito nel mondo della scienza medica e presenteremo due autorevoli testimonianze; in secondo luogo, la questione se i passaggi da ora legale a solare e viceversa continueranno oppure no, come deciso con un referendum dell’Unione Europea.

I problemi per la salute connessi al cambio ora da legale a solare ottobre 2019

La ricerca medica da anni si impegna a comprendere se il cambio ora (da legale a solare e viceversa) ha un qualche impatto significativo sulla nostra salute. Il motivo per cui si effettuano questi studi è che le attività del nostro organismo sono regolate da alcuni ritmi biologici, tra cui uno dei più importanti è il cosiddetto ‘ritmo circadiano’, della durata appunto di circa 24 ore e che è regolato dall’ipotalamo, una regione del cervello. Il ‘ritmo circadiano’ regola, tra le altre cose, proprio il ciclo sonno/veglia e la produzione degli ormoni, mettendosi in collegamento con alcuni fattori dell’ambiente esterno, come la quantità di luce percepita dalla retina all’alba e al tramonto. Quando si cambia ora da legale a solare e viceversa, questo ritmo fondamentale subisce un mutamento, ora occorre capire quali possano essere le conseguenze per la salute.

Il dibattito medico sul cambio ora da legale a solare ottobre 2019: le conseguenze per grandi e piccini

Il dibattito in merito è molto attivo e l’unico dato di fatto è che dei lievi disturbi possono presentarsi, anche se non è ancora stato chiarito se ciò rappresenti un vero danno oppure no.

Alcuni fenomeni che possono presentarsi, soprattutto durante i primi giorni del cambio ora, è ad esempio la latenza di addormentamento, un allungamento del tempo tra quando ci si predispone a dormire e quando ci si addormenta. Secondo alcuni esperti, questo può comportare, come in un jet lag, una perdita di concentrazione e produttività.

Secondo il docente di psichiatria dell’Università D’Annunzio di Chieti, nonché Presidente della Società Italiana di Psichiatria, Massimo Di Giannantonio, la reazione al cambio ora è soggettiva: esistono infatti soggetti vulnerabili, in quanto presentano già un deficit connesso a stress e stanchezza, che soffriranno maggiormente, e soggetti assolutamente resilienti che possono attraversare il cambiamento in maniera brillante. Alberto Villani, il Presidente della Società Italiana di Pediatria parla invece dei possibili problemi di salute per i neonati connessi al cambio ora: secondo l’esperto, il ritorno all’ora solare non dovrebbe spossare eccessivamente il bioritmo del neonato, in quanto in definitiva si dorme un’ora in più; più pesante, invece, è il ritorno all’ora legale a marzo, perché in quel caso la perdita di un’ora di sonno affatica maggiormente l’organismo.

Si va verso l’abolizione del passaggio da ora solare a legale e viceversa?

La domanda che tutti si pongono è se questa sarà l’ultima volta che avverrà il cambio da ora legale a solare. Dopo che si è tenuto il referendum a seguito di una richiesta da parte dei paesi del Nord Europa che vorrebbero l’abolizione totale, la Commissione UE ha dato piena facoltà ad ogni paese di decidere se rimanere con l’ora solare o continuare con il cambio ora come tradizione dal 1966.

La decisione per l’Italia dovrà essere presa entro l’aprile 2020 e non si esclude una consultazione referendaria popolare. Il problema resta aperto, però: se i paesi europei prendono decisioni differenti, si potrebbe andare in contro a una situazione paradossale, cioè la comparsa di fusi orari differenti in Stati confinanti. La partita non sembra essere ancora chiusa e si attendono comunque delle novità in merito.

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