Ora si fa sul serio, la piattaforma antipirateria dell’Agcom, Piracy Shield, passa all’attacco. Calcio e pirateria non saranno più un connubio indissolubile. A fine gennaio si prevede il blocco assoluto per provider, VPN, DNS pubblici e motori di ricerca. Sul sui sito l’Agcom ha rilasciato un documento che spiega in che modo verranno contrastati questi atti illeciti sul web.

Scatta il blocco assoluto

Alla fine Agcom ha raccolto le lamentele dei provider che si vedevano come gli unici combattenti in questa battaglia contro la pirateria nel calcio e non solo.

Il cosiddetto pezzotto ha assunto varie forme nel tempo, ma quello dello streaming pirata, soprattutto associati ai campionati di calcio, è da sempre quello più duro a morire. Per pochi euro si ottengono praticamente tutti i programmi in catalogo nelle varie piattaforme streaming. Si tratta di un danno enorme per le stesse e a intascare questi soldi è la criminalità organizzata. Negli ultimi tempi tali servizi illegali si sono serviti anche dell’aiuto dei VPN, i quali nascondono l’IP ai controlli e quindi risulta essere difficile se non impossibile identificare coloro che utilizzano lo streaming pirata.

La nuova piattaforma antipirateria veglierà su tutto questo, e naturalmente si servirà dell’aiuto di altri per svolgere il proprio lavoro. Per questo motivo Agcom ha chiesto il blocco assoluto anche di tutti i servizi di DNS pubblico e di tutti gli operatori VPN che operano in Italia. Tutti questi soggetti avranno tempo fino a 31 di gennaio per accreditarsi presso Agcom ricevendo così le credenziali di accesso alla piattaforma per poter iniziare a lavorare sull’implementazione. Fino ad allora la piattaforma in questione che combatte la pirateria nel calcio e non solo sarà attiva in forma sperimentale. A partire dal primo di febbraio poi tale piattaforma sarà in grado di bloccare tutti gli IP assegnati dai vari operatori.

Calcio e pirateria, si arriva alla stretta

Anche Google si associa alla nota e ha comunicato che ha già provveduto a bloccare dal suo motore di ricerca tutti i siti illegali o che rimandano a piattaforme di streaming pirata. Ecco quanto comunicato da Agcom sulla lotta in arrivo:

“I soggetti gestori di motori di ricerca e i fornitori di servizi della società dell’informazione, nel caso in cui non siano coinvolti nell’accessibilità del sito web o dei servizi illegali, provvedono comunque ad adottare tutte le misure tecniche utili ad ostacolare la visibilità dei contenuti illeciti, tra le quali in ogni caso la deindicizzazione dai motori di ricerca di tutti i nomi di dominio oggetto degli ordini di blocco dell’Autorità ivi inclusi i nomi di dominio oggetto delle segnalazioni effettuate per il tramite della piattaforma”.

Si tratta quindi di una guerra condivisa che vede scendere in campo tutti i protagonisti necessari affinché la pirateria possa davvero essere debellata dal web. Naturalmente, dovremo attendere il primo febbraio per capire se tale strategia sta funzionando davvero. Sarà inoltre interessante capire come le varie piattaforme pirata si organizzeranno per aggirare nuovamente l’ostacolo. Del resto, si sa, nel nostro paese vige il vecchio motto “fatta la legge, trovato l’inganno”. Stavolta però sembra davvero che le forze in campo siano determinate a sconfiggere una volta per tutte il problema dello streaming illegale.

I punti più importanti…

  • già attiva in via sperimentale la piattaforma antipirateria dell’Agcom;
  • da fine gennaio sarà definitivamente attiva e si avvale della collaborazione di provider, VPN, DNS pubblici e motori di ricerca;
  • lo scopo è quello di debellare la pirateria nel calcio e nello streaming in generale.