I buoni pasto dei dipendenti pubblici, una delle risorse economiche di questa categoria di lavoratori, è stata affidata dalla Consip alla società Repas. I buoni pasto, da sempre, sono spesi dai dipendenti pubblici in qualsiasi attività come ad esempio in supermercati, in ristoranti, in gastronomie, questo perché lo scopo dei buoni pasto è quello, appunto, di permettere al lavoratore di mangiare durante la pausa pranzo. Per legge, quindi, le attività commerciali devono accettare i buoni pasto. Alcuni supermercati li accettavano, e li accettano per la metà dell’importo speso, ma da alcuni mesi le cose sono cambiate.

Da qualche tempo, infatti, i commercianti tendono a rifiutare i buoni pasto come forma di pagamento arrecando un forte danno economico al lavoratore dipendente. I motivi di tale rifiuto? I tempi per incassare i buoni pasto sono troppo lunghi e soprattutto le trattenute su di essi sono troppo alte e in questo periodo di crisi i commercianti dichiarano di non poterselo permettere. C’è anche chi, continuando ad accettare i buoni pasto come forma di pagamento applica su di essi delle trattenute ingiuste facendo sempre in modo che a rimetterci siano i lavoratori.