Spaventa non poco l’articolo pubblicato dal Wall Street Journal sul boom di tumori restato tra i giovani negli ultimi 20 anni. Sulla questione è intervenuto Burioni, professore di Microbiologia e Virologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che ha definito il fenomeno a dir poco inquietante. Cosa sta succedendo?

Numeri in preoccupante crescita

L’articolo del Wsj parla chiaro e presenta i numeri relativi al boom di tumori che si stanno registrando in tutto il mondo. Negli Stati Uniti si è avuto un aumento del 13% negli ultimi 20 anni per le diagnosi di cancro degli statunitensi sotto i 50 anni.

Si tratta di numeri che preoccupano soprattutto perché non c’è ancora una possibile causa scatenante del fenomeno. La notizia è stata riportata sui suoi social dal virologo Roberto Burioni, il quale lancia l’allarme con grande preoccupazione:

“Un dato inquietante: negli ultimi 20 anni si è registrato un netto aumento dell’incidenza di alcuni gravi tumori tra i giovani. E non sappiamo ancora il perché”.

Tornando all’articolo del Wall Street Journal, il tasso di diagnosi relativo a questo tipo di patologia è aumentato e si può parlare di vero e proprio boom di tumori. Dai 95,6 casi su 100 mila persone under 50 registrato nel 2000, si arriva ai 107,8 casi ogni 100 mila rilevati nel 2019. Secondo lo stesso quotidiano americani, tali numeri sarebbero in linea con l’incremento registrato anche a livello mondiale, quindi possiamo parlare di un fenomeno che riguarda tutti i Paesi. Secondo uno studio pubblicato invece su Bmj Oncology, i tassi più elevati si registrano infatti in Nord America, Australia ed Europa occidentale. Ma quali potrebbero essere le cause di questo incremento? Come detto, non si ha un quadro preciso degli elementi scatenanti, ma non mancano alcune indicazioni interessanti.

Boom di tumori, a cosa è dovuto?

Il nuovo stile di vita potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale in questo nuovo boom di tumori.

Secondo i medici, infatti, la crescita di diagnosi di cancro potrebbe essere strettamente collegata alle abitudini quotidiane di oggi. Tre i fattori più probabili in questo senso; il progressivo calo dell’attività fisica, l’aumento di alimenti poco genuini e sempre più processati, e l’arrivo di nuove tossine. Dopo la pandemia da Covid, la quale continua a preoccupare per l’insorgere della nuova variante Pirola JN1, a preoccupare ora è una patologia ben più grave. E dire che dal 1991 ad oggi non sono mancati i progressi in questo senso. Il tasso di mortalità per cancro è infatti diminuito grazie all’efficace lotta contro il fumo. Ora però potrebbero esserci nuove cause scatenanti che ne provocano l’insorgere.

Il cancro del colon-retto ha infatti numeri che sono il doppio di quelli registrati nel 1995 per gli under 55. A complicare le cose l’arrivo tardivo delle diagnosi. Se infatti la mortalità per gli over 65 è in calo, in questa precisa patologia si registra invece un aumento per chi ha meno di 50 anni, proprio perché la malattia viene diagnosticata quando ormai è arrivata allo stato avanzato. Da non escludere anche i cambiamenti ambientali. Insomma, gli esperti brancolano nel buio e al momento stanno cercando di valutare tutte le ipotesi per spiegare questo boom di tumori così improvviso e inquietante. Monique Gary, direttrice medica del programma oncologico Grand View Health Pennsylvania, ha dichiarato a riguardo:

“Stiamo vedendo sempre più giovani che ribaltano l’assunto secondo cui il cancro è una malattia dell’invecchiamento”. La conferma arriva da Andrea Cercek, co-direttore di un programma per pazienti con cancro gastrointestinale a esordio precoce presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York: “I pazienti stanno diventando più giovani. È probabile che alla base ci sia qualche cambiamento ambientale, qualcosa nel nostro cibo, nei nostri farmaci o qualcosa che non abbiamo ancora identificato“.

I punti chiave…

  • Burioni condivide l’inquietante notizia del boom di tumori per gli under 50;
  • diversi studi dimostrano che i numeri più alti si registrano in Nordamerica, Australia ed Europa occidentale;
  • ignote le cause, ma si pensa al cambiamento ambientale e al nuovo stile di vita meno sano rispetto al passato.