Non c’è pace per i prezzi della benzina e del diesel. Dopo i rincari causati dall’eliminazione dello sconto taglia accise, infatti, il governo Meloni ha pensato al decreto trasparenza, firmato ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che tra le altre cose prevede delle misure davvero importanti per gli automobilisti e chi di sposta con i mezzi pubblici. Oltre all’accisa mobile, che servirà per evitare nuovi rincari, ci sarà anche il bonus trasporti da 60 euro, per poter pagare fino al 100% dell’abbonamento pubblico locale e ferroviario.

Rispetto al precedente, cambia la platea dei beneficiari, infatti per poterlo ottenere bisogna avere un reddito inferiore a 20mila euro e non più 35mila euro. Si tratterà di un buono nominativo e non cedibile e non sarà importante al fine del computo del valore dell’indicatore Isee.

Bonus trasporti e accise mobili, le novità del decreto e che cosa cambierebbe per i prezzi della benzina

La novità più importante, però, riguarda l’accisa mobile. Si tratta di un meccanismo che era già stato attivato con la finanziaria del 2008 e che prevede il taglio delle accise quando il prezzo aumenta basandosi sulla media del precedente bimestre. Per capire come sarà calcolata l’accise mobile, bisogna prendere come riferimento l’accisa e l’Iva. In sostanza, quando aumenta il carburante, anche l’accise corrispondente scende proporzionalmente, diventando di fatto mobile. Anche il governo Meloni, infatti, aveva fatto capire che l’intenzione del governo è quella di tenere sotto controllo le imposte sui carburanti.
Per quanto riguarda le altre regole previste nel decreto, i gestori dei punti vendita di carburante entro 15 giorni dovranno adeguarsi a fornire cartelli con i prezzi medi fissati dal ministero delle Imprese e del Made in Italy su base regionale, oltre al prezzo da loro proposto.

Sempre entro 15 giorni, il ministero dovrà fornire un decreto per comunicare «la frequenza, le modalità e la tempistica delle comunicazioni». Lo scopo è evitare fenomeni speculativi.

Per i gestori che non se adegueranno e non esibiranno i cartelli, sono previste sanzioni da 500 a 6.000 euro. In più, dopo la terza violazione potrà essere disposta la sospensione dell’attività da 7 giorni a 90 giorni.
Nel decreto è contenuta anche la novità del bonus carburante di 200 euro per i lavoratori del settore privato prorogato per tutto il 2023.

Si rischia ancora lo sciopero dei benzinai

Intanto, nei giorni scorsi i benzinai avevano proclamato uno sciopero per il 25 e 26 gennaio, che a quanto pare era stato poi scongiurato qualche ora dopo. In seguito alla pubblicazione del decreto carburanti in Gazzetta Ufficiale, però, torna di nuovo la conferma che i benzinai sciopereranno durante le date indicate. Durante la giornata del 17 gennaio è previsto un nuovo incontro tra i sindacati e il governo. Ad oggi la protesta è confermata per i gestori che rappresentano i 22.500 impianti di servizio Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc Confcommercio. In particolare, i sindacati si aspettavano più aperture e sotto accusa c’è la sospensione dell’attività dopo la terza violazione. Dopo l’incontro previsto martedì, si saprà se lo sciopero di 48 ore sarà o meno confermato.