Le auto cinesi potrebbero essere potenzialmente dannose per la salute degli automobilisti perché realizzate con componenti in amianto. E’ quanto emerge dall’inchiesta aperta dal procuratore di Torino Raffaele Guariniello per il momento ancora in fase preliminare. Dopo l’allarme per i giocattoli, i cosmetici, il cibo (Allarme olio tossico nei ristoranti cinesi: un decimo frigge con l’olio di fogna) e i vestiti cinesi ecco sbucare anche quello per le macchina made in China. Il problema di fondo è sempre lo stesso: la pericolosità delle materie prime usate nei prodotti.

Sostanze che altrove, Italia inclusa, sono vietate e superano i limiti di tossicità ammessi per legge.  

Macchine con amianto: i modelli incriminati

Al centro dell’inchiesta ci sono alcuni modelli della casa automobilistica “Great Wall Motors“, in particolare: la Steed, la Hover numero 1 versione autocarro, la Hover 5 versione vettura, e la Steed 5 D. Il materiale tossico, secondo l’accusa, sarebbe contenuto nelle guarnizioni delle linee di scarico. Pare che l’azienda abbia già provveduto a campagne di richiamo ma ora si pone il problema di tutelare i meccanici addetti alla rimozione dei pezzi tossici.  La tossicità dell’amianto infatti rileva proprio nel momento in cui viene sprigionato nell’aria e quindi respirato.

Auto cinesi: in Italia situazione sotto controllo?

Secondo il pm l’azienda avrebbe violato la legge del 1992 che proibisce l’importazione di prodotti contenenti amianto. In Italia per il momento non sussistono grossi rischi: nel 2006 la GWM face un tentativo di commercializzare nel nostro Paese la Peri, un modello molto simile alla Panda ma la Fiat riuscì ad ottenere il blocco delle importazioni.