Sta per arrivare il rinnovo del nuovo contratto per i dipendenti della PA di ministeri, agenzie fiscali ed enti non economici, compresi anche l’Inps e Inail che prevede aumenti stipendi e arretrati. La Corte dei Conti, ha dato il via libera e l’Aran e i sindacati hanno firmato l’accordo definitivo per il comparto Funzioni centrali. Ma a quanto ammonta l’aumento del contratto? Si va da 63 fino a 117 euro lordi per la fascia assistenti amministrativi e riguarda anche il triennio 2019-2021, quindi riconosce gli arretrati medi che sono pari a circa 1800 euro.

Nuovo contratto Pa: per gli statali previsti aumenti in busta paga

Mediamente gli aumenti previsti sono pari a circa 105 euro per 13 mesi, a cui va aggiunto il beneficio di altri 20 euro medi, garantito dalle risorse volute dalla legge di Bilancio per il 2022. C’è anche una data prevista di accredito. Tra le ipotesi quella che gli aumenti in busta paga arretrati arriveranno a giugno. Dunque dal mese prossimo per 225 mila dipendenti della Pubblica Amministrazione è previsto un aumento degli stipendi nella busta paga.

Le parole del ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta che parla di rivoluzione del lavoro pubblico

Secondo il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, si tratta di “una boccata d’ossigeno per i lavoratori, in un momento caratterizzato da un generalizzato aumento dei prezzi. La rivoluzione del lavoro pubblico è in corso. Adesso avanti, con la stessa determinazione, per chiudere i contratti della sanità e degli enti locali”.

Secondo il ministro, l’aumento può fare da apripista per tutti gli altri enti della PA. Inoltre, l’accordo segna anche altre novità a livello normativo come lo sblocco delle carriere ed apre ad una nuova area; “l’area delle elevate professionalità”, che prevede dipendenti altamente qualificati e si affianca alle altre tre aree professionali come Area degli operatori, Area degli assistenti, Area dei funzionari.