Ci siamo appena messi alle spalle il primo maggio, e come tutte le celebrazioni, anche questa ricorrenza ha un suo piatto, magari meno noto di altri. Stiamo parlando delle fave, un prodotto innocuo e salutare come tutti i vegetali, penseranno molti. E invece no, gli allergologi ci mettono in guardia.

Allergie, attenti alle fave

Le allergie da fava sono davvero pericolose e colpiscono lo 0,4% degli italiani, tanto che per questo fenomeno è stato coniato un termine apposito, il favismo. A spiegarci i rischi c’è  l’allergologo Mario Di Gioacchino dell’Università di Chieti: “il favismo è una particolare forma di intolleranza alimentare, dovuta ad un’anomalia genetica di alcuni enzimi contenuti nei globuli rossi, che comporta un deficit di una particolare molecola, il glucosio-6-fosfato deidrogenasi. Anticamente era nota come “malattia delle fave”, giacchè la loro ingestione (e di altri alimenti quali piselli, verbena ed alcuni farmaci) comporta un’inibizione dell’enzima con emolisi, ossia distruzione dei globuli rossi, ittero e conseguenze per tutto l’organismo”. 

Secondo gli esperti, la malattia è ereditaria, e si manifesta principalmente nei maschi.

Uno dei segni caratteristici del favismo è la colorazione della pelle giallastra, sintomatologia che si manifesta 24 o 48 ore dall’ingestione dell’alimento. Ma come difendersi da questa allergia? Secondo il professor Di Gioacchino “l’unica cura è la prevenzione: i soggetti affetti non devono mangiare legumi, in particolare fave e piselli, e vanno banditi gli analgesici, gli antipiretici, gli antimalarici, i sulfamidici ed alcuni antibiotici”.

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