Andare al supermercato e acquistare certi prodotti con il timore che siano contaminati non è mai bello. Non finisce mai, nell’ultimo periodo, l’allarme riferito ad alcuni cibi che risultano contaminati da listeria o altri batteri pericolosi per la salute come la salmonella. E’ vero, si tratta di problemi molto rari, e che interessano sempre certi prodotti rispetto ad altri ma l’attenzione non è mai bassa quando si parla di cibo. Il ministero della Salute aggiorna sempre in merito a quegli alimenti di cui si trovano lotti incriminati.

Dopo i casi della mortadella, il gorgonzola e il merluzzo nordico, ora è la volta di un nuovo lotto di wurstel contaminato dalla salmonella e poi ritirato dal mercato. 

Würstel con la salmonella: bimbo ricoverato, ecco il prodotto ritirato

Il caso è nato dopo il ricovero di un bambino di 10 anni per salmonella dopo aver mangiato dei würstel contaminati. Il bambino presentava sintomi come nausea, vomito, febbre e diarrea. Dopo alcune indagini l’Asl di Caserta ha reso noto che il bimbo era risultato affetto dalla salmonella in seguito all’ingerimento di würstel. Il lotto incriminato è il:

“würstel Lecock di pollo e tacchino Scarlino in confezione da dieci da 100 grammi cadauna, con lotto/scadenza 02/03/23 L1, prodotto dal salumificio Scarlino srl di Taurisano (Lecce) e distribuito in molti esercizi di vendita nel territorio della Campania e della provincia di Caserta”.

Il prodotto è stato ritirato dal mercato. Come sempre, chi avesse acquistato la confezione incriminata è pregato di non consumare il prodotto ma riportarlo nel punto vendita.

Che cosa si rischia con la salmonella

Di solito, quando si parla di cibo incriminato, ci si riferisce alla listeria. Non di rado, però, anche la salmonella è presente in alcuni alimenti. Si tratta di un agente batterico pericoloso che si trasmette tramite alimenti. Secondo l’ISS, è presente con numerose varianti ma i ceppi più diffusi per l’’uomo sono la salmonella enteritidis e salmonella typhimurium.

La salmonelle non tifoidee, molto spesso, è quella responsabile di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali. La maggior parte deriva da carne, uova, latte non pastorizzato e acqua non potabile. Anche i sintomi sono piuttosto vari. Si va da disturbi generali come febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea fino a forme molto più gravi che possono coinvolgere le ossa e le meningi e che possono colpire sopratutto gli anziani.

I sintomi appaiono tra le 6 e le 72 ore dopo aver ingerito alimenti contaminati. La media è di 2-36 ore e vanno avanti per 4-7 giorni. Molto spesso la malattia si risolve senza bisogno di ricovero. La salmonella si trasmette per via oro-fecale, quindi ingerendo cibi o bevande contaminate o per contatto. Le infezioni derivano principalmente da alimenti, acqua contaminata e piccoli animali domestici. La maggior parte delle infezioni proviene dagli alimenti ed è anche difficile trovarli perché all’apparenza il colore, il sapore e la consistenza sono normali. Tra gli alimenti più a rischio segnaliamo: le uova crude o poco cotte, il latte crudo e derivate dal latte crudo, carne e derivate poco cotte, gelato artigianale e commerciale, salse e condimenti per insalate, preparati per dolci, creme, angurie, pomodori, germogli di semi, meloni, insalata e succo d’arancia non pastorizzati.