Torna l’allarme alghe tossiche nel mar Mediterraneo: nel mirino le acque della provincia di Palermo. Ma l’Agenzia regionale per le acque (Arpa) sta monitorando anche altri litorali per aggiornare la mappa delle spiagge a rischio. Gli ultimi due casi di reazione allergica verosimilmente collegati al contatto con alghe tossiche, sono stati registrati a Mondello. Ma già a giugno c’erano stati altri episodi sospetti. Per questo i medici della guardia medica ospedaliera di viale Regina Elena hanno dato l’allerta.

 

Alghe tossiche, come riconoscerle e sintomi post contatto

In entrambi i casi i pazienti, due ragazzi palermitani minorenni, presentavano bolle sulle gambe e lamentavano nausea e sensazione di prurito da dopo il bagno in mare. Ad insospettire anche il fatto che, in questo inizio estate, le acque a Mondello appaiono più torbide. L’allergia va trattata con antistaminici per evitare l’insorgere di crisi respiratorie. In linea di massima però non è il caso di creare allarmismi: i sintomi in genere sono passeggeri e facilmente curabili. L’alga incriminata è l’ Ostreopsis Ovata, che si attiva con il caldo e con la sporcizia accumulata sotto la sabbia. Non è caso il fenomeno si è intensificato negli ultimi anni, a causa della cattiva depurazione delle acque. I biologi stanno ora misurando la densità della pianta in acqua: se il superamento del limite di 10.000 cellule al litro viene confermato da due misurazioni consecutive, scatta il divieto di balneazione (come avvenuto l’estate scorsa sul litorale di Sferracavallo). Per il momento è stata inserita nelle “zone sottoposte a controllo analitico” l’area di Vergine Maria, quindi “in attesa dei risultati consiglia di non sostare nelle immediate”. Per i bagnanti riconoscere la presenza di alghe tossiche non è impossibile: questa specie rilascia una sorta di schiuma bianca dalla consistenza gelatinosa. In caso di sospetto basta allontanarsi di alcune decine di metri per attenuare la sensazione di malessere.