Con l’arrivo dell’autunno e il cambio repentino di temperature si inizia a pensare all’accensione dei termosifoni. Fino a due giorni fa, su buona parte d’Italia le temperature erano sopra la media, sembrava ancora estate, con massime di 28 gradi in molte città. Impossibile, quindi, pensare ai termosifoni o all‘accensione del riscaldamento. Poi con l’arrivo del ciclone Medusa, le temperature sono scese sotto i 20 gradi ovunque con l’autunno che finalmente sta facendo capolino. Di conseguenza è arrivato quel periodo dell’anno in cui si pensa all’accensione dei termosifoni.

Accensione riscaldamenti 2023: nuove date e orari a causa delle temperature più alte

Per chi abita in condominio o ha un sistema di riscaldamento centralizzato, l‘accensione dei termosifoni dipende dalla normativa in vigore. Lo scorso anno, a causa dei forti rincari del gas, era stata imposta una diminuzione delle ore. Per la stagione 2023-2024, invece, il problema è piuttosto quello dei cambiamenti climatici e delle temperature che a metà ottobre sembravano quelle di giugno. Per questo motivo alcuni comuni del Nord Italia, in cui l’accensione dei riscaldamenti era già consentita dal 15 ottobre, hanno deciso di slittare di una settimana.

È il caso della Lombardia, dove l’accensione dei riscaldamenti a Milano è slittata al 22 ottobre. Il sindaco ha firmato un’ordinanza che ha prorogato l’accensione dei riscaldamenti di una settimana, proprio a causa del caldo. Salvo cambiamenti, quindi, a Milano i termosifoni si accenderanno dal 22 ottobre all’8 aprile 2024. Anche a Bologna, dove l’accensione era prevista dal 15 ottobre, il sindaco ha deciso di spostare di una settimana l’accensione dei riscaldamenti, che slitta al 22 ottobre.

Il calendario dell’accensione dei termosifoni in Italia in base alle fasce climatiche

Per quanto riguarda gli orari e le date ufficiali, quindi, salvo ordinanze comunali, l’accensione dei riscaldamenti seguirà questo calendario:

  • Zona F ( Trento e zone alpine, Belluno e Cuneo) non ci sono limiti di orario e date
  • Zona E (Alessandria, Aosta, Bergamo, Brescia, Como, Bolzano, Modena, Parma, Padova, Reggio Emilia, Milano, Torino, Bologna, Bergamo, Brescia, Rimini, Trieste, Gorizia, Piacenza, Ravenna, Venezia, Udine, Verona, Perugia, Rieti, Frosinone, Campobasso, L’Aquila e Potenza) l’accensione è prevista dal 22 ottobre al 7 aprile con una durata massima di 13 ore
  • Zona D ( Ancona, Genova, Firenze, Pesaro, Viterbo, Roma, Pescara, La Spezia, Livorno, Grosseto, Lucca, Macerata, Pisa, Avellino, Siena, Chieti, Foggia, Matera, Teramo e Vibo Valentia) i termosifoni si potranno accendere dall’8 novembre al 7 aprile per 11 ore.
  • Zona C (Caserta, Salerno, Napoli, Ragusa, Latina, Bari, Brindisi, Benevento, Catanzaro, Cagliari, Lecce, Cosenza e Taranto) l’accensione scatterà dal 22 novembre al 23 marzo per 9 ore al giorno.
  • Zona B (Palermo, Trapani, Reggio Calabria, Siracusa, Agrigento Messina, e Catania) dal giorno 8 dicembre al 23 marzo per di sette ore al giorno
  • Zona A ( Lampedusa, Linosa , Porto Empedocle) i riscaldamenti si possono accendere dall’ 8 dicembre al 7 marzo per cinque ore al giorno.

Attualmente, quindi, per molte città della Fascia E, dove il riscaldamento era permesso da metà ottobre, si è deciso di posticipare al 22 ottobre.

Ora bisognerà vedere se a novembre le temperature torneranno nella media stagionale o si assisterà a un nuovo aumento dei valori, che potrebbe far decidere ai sindaci lo spostamento di qualche giorno.

Riassumendo

  • Scatta anche quest’anno l’accensione dei termosifoni in Italia
  • A Milano, Bologna e molti comuni della fascia E si è deciso di posticipare l’accensione al 22 ottobre
  • Per le altre fasce i riscaldamenti si potranno accendere da novembre.