Domani è santa Lucia, giornata che i cattolici, ma anche gli ortodossi venerano. La celebrazione di questa figura religiosa è da sempre in calendario il 13 dicembre, data che viene inoltre associata a un fatto che in realtà però è errato, quello relativo al giorno più corto dell’anno. Vediamo perché.

Santa Lucia, un errore scientifico

Il giorno più corto dell’anno e la notte più lunga dell’anno, folclore ed errore scientifico si mescolano in questa errata credenza. La tradizione popolare religiosa infatti associa questa giornata dedicata alla santa al fatto che le ore di luce siano minori rispetto a tutti gli altri giorni.

In realtà il giorno più corto dell’anno è quello del solstizio d’inverno che quest’anno cade il 21 dicembre ma che generalmente si differenzia sempre di un giorno soltanto, (20 o 22).

Come nasce, quindi, questo equivoco, visto che il 13 è almeno una settimana prima tale evento? Il problema è che quando fu istituita tale celebrazione si usava un diverso calendario, quello giuliano, che appunto faceva cadere il giorno dedicata a Santa Lucia, molto più vicino al solstizio d’Inverno facendolo di tanto in tanto addirittura coincidere.

Nel 1582 si passò poi al calendario gregoriano, e da lì tutti i calcoli furono completamente cambiati, facendo di colpo indietreggiare il giorno di Santa Lucia circa 10 giorni dietro quello del solstizio d’inverno. Altro elemento interessante, molto vicino al folclore religioso è quello che associa la santa alla vista, e quindi alla luce. La tradizione popolare afferma che la santa si sarebbe strappata, o le avrebbero cavato, gli occhi. Si tratta di una vicenda che non ha riscontri nelle fonti che la citano, ma che potrebbe essere nata per l’associazione al suo nome (dal latino Lux, luce), da qui la fantasia popolare potrebbe aver portato l’assenza di vista all’associazione con il buio del giorno più corto dell’anno.

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