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Oggi: 05 Dic, 2025

Monitoraggio fiscale: l’inganno nelle false e-mail Agenzia Entrate sui redditi esteri

Cresce l’allarme per le false e-mail Agenzia Entrate che chiedono ritenute su redditi esteri: un nuovo inganno fiscale
4 settimane fa
3 minuti di lettura
truffa e-mail agenzia entrate
Foto © Licenza Creative Commons

Negli ultimi giorni si è registrato ancora una volta un nuovo tentativo di truffa che sfrutta il nome e l’immagine dell’Agenzia delle Entrate. Diversi contribuenti hanno, infatti, ricevuto false e-mail dell’Agenzia Entrate, messaggi che fingono di provenire dall’Amministrazione finanziaria ma che, in realtà, sono parte di una sofisticata operazione di phishing. L’obiettivo è indurre i destinatari a versare somme di denaro con la scusa di presunte imposte o ritenute su redditi esteri.

L’Agenzia delle Entrate ha prontamente diffuso un comunicato ufficiale per chiarire che non ha nulla a che fare con queste comunicazioni e che si tratta di un tentativo di frode.

La raccomandazione è di non rispondere, non cliccare su eventuali link presenti e non fornire dati personali o bancari.

Il contenuto delle e-mail truffa dall’Agenzia Entrate sui redditi esteri

Le false e-mail dell’Agenzia Entrate si presentano con un linguaggio formale e apparentemente professionale, per imitare le comunicazioni ufficiali dell’Amministrazione. L’oggetto del messaggio è “Modalità di attuazione delle disposizioni relative al monitoraggio fiscale”, un titolo che potrebbe trarre in inganno chi non è esperto in materia tributaria.

Nel testo si chiede di effettuare il pagamento di presunte ritenute alla fonte su redditi o flussi finanziari esteri, facendo leva sul timore di sanzioni o controlli fiscali. Per rendere la comunicazione più credibile, i truffatori inseriscono un numero di protocollo falso, una firma contraffatta che riporta il nome del direttore dell’Agenzia delle Entrate e persino un timbro che simula quello di un ufficio pubblico. Tutti elementi studiati per dare un’apparenza di autenticità e spingere il destinatario ad agire in fretta.

Come riconoscere le e-mail false

Il fenomeno delle false e-mail Agenzia Entrate non è nuovo: si tratta di uno schema di phishing che ciclicamente si ripresenta con contenuti aggiornati e grafiche sempre più sofisticate. Dalle e-mail truffa sui rimborsi fiscali a quelle sulle criptovalute e altro. Tuttavia, ci sono alcuni dettagli che possono aiutare a riconoscere un messaggio fraudolento.

Le e-mail truffa spesso:

  • contengono errori grammaticali o sintattici;
  • provengono da indirizzi non istituzionali, spesso con domini sospetti o generici;
  • fanno riferimento a pagamenti urgenti o richieste di dati sensibili;
  • allegano documenti o link che possono contenere virus o indirizzare a siti falsi;
  • imitano i loghi ufficiali ma con leggere differenze nei colori o nei caratteri.

L’Agenzia delle Entrate non invia mai comunicazioni di questo tipo tramite e-mail ordinarie. Le notifiche ufficiali avvengono esclusivamente attraverso canali certificati, come la PEC o l’area riservata del portale istituzionale.

Le dichiarazioni dell’Agenzia delle Entrate sulle false e-mail

In una nota ufficiale, l’Agenzia ha sottolineato di non avere alcun legame con queste e-mail e di disconoscere completamente i messaggi in questione. Si tratta di un uso illecito del suo nome e della sua immagine, finalizzato a trarre in inganno i cittadini.

Per contrastare il fenomeno, sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate è disponibile sempre la sezione “Focus sul phishing”, dove vengono pubblicati esempi di comunicazioni false già individuate.

Questa sezione rappresenta un utile strumento per confrontare eventuali messaggi sospetti e verificare se rientrano tra quelli già segnalati.

In caso di dubbi, è consigliato consultare sempre i canali ufficiali, verificando eventuali avvisi sul sito www.agenziaentrate.gov.it
oppure contattando direttamente l’ufficio territorialmente competente.

Cosa fare se si riceve una e-mail sospetta

Chi riceve una false e-mail Agenzia Entrate deve agire con prudenza. Non bisogna mai aprire allegati o cliccare sui link presenti nel messaggio, perché potrebbero contenere malware o indirizzare verso pagine web fraudolente. È importante non fornire informazioni personali, credenziali di accesso o dati bancari.

Il passo successivo è segnalare l’accaduto all’Agenzia delle Entrate, inviando una copia della e-mail sospetta all’indirizzo ufficiale indicato sul portale, oppure rivolgendosi direttamente all’ufficio di zona. In questo modo si contribuisce a limitare la diffusione del fenomeno e a proteggere altri cittadini da possibili truffe.

In caso di danni economici o furto di dati, è opportuno sporgere denuncia alle autorità competenti, come la Polizia Postale, fornendo tutte le informazioni utili per rintracciare i responsabili.

Phishing e frodi con le false e-mail dall’Agenzia Entrate: un problema in crescita

Il caso delle false e-mail Agenzia Entrate rientra in un contesto più ampio di frodi informatiche che sfruttano la fiducia verso enti pubblici e istituzioni. Queste truffe puntano a ottenere dati sensibili o denaro attraverso comunicazioni ingannevoli, sfruttando la somiglianza con messaggi ufficiali.

Il phishing è una pratica sempre più diffusa, soprattutto nel settore fiscale, dove le persone tendono a rispondere prontamente per paura di sanzioni. Le e-mail fraudolente possono apparire credibili anche grazie all’uso di linguaggio tecnico, loghi e firme digitali falsificate.

Per questo motivo, la consapevolezza è la prima forma di difesa. Riconoscere le caratteristiche tipiche di queste truffe consente di evitare errori e di proteggere i propri dati.

Riassumendo

  • Circolano false e-mail dell’Agenzia Entrate che chiedono pagamenti per ritenute estere inesistenti.
  • I messaggi contengono firme e timbri falsi per sembrare comunicazioni ufficiali.
  • L’Agenzia smentisce ogni coinvolgimento e invita a verificare sul sito ufficiale.
  • Le e-mail truffa usano urgenza e linguaggio tecnico per ingannare i destinatari.
  • Non aprire link o allegati e segnalare subito i messaggi sospetti.
  • La prevenzione e la prudenza restano la miglior difesa contro le frodi online.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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