Non dovrebbe essere una legge di bilancio di quelle capaci di rivoluzionare la vita degli italiani eppure nella manovra finanziaria che il governo sta ormai per definire, alcune cose nuove e molto importanti ci sono sicuramente. Infatti dal punto di vista previdenziale e fiscale le novità per quanto riguarda la vita dei contribuenti italiani non mancano. Le cose più interessanti che i contribuenti potranno trovare ai nastri di partenza del 2026 sono una riduzione della pressione fiscale per qualcuno, diverse agevolazioni sulle cartelle esattoriali e alcune novità sulle pensioni.
Dalla legge di Bilancio 3 cose buone in arrivo su tasse, cartelle e pensioni
Partiamo dalle novità in maniera fiscale perché effettivamente nel 2026 alcuni contribuenti dovrebbero godere di un taglio dell’IRPEF da versare.
La riforma fiscale del governo Meloni è arrivata al secondo step. Dopo il passaggio da 4 a 3 scaglioni nel 2025, ecco infatti arrivare una modifica sul secondo scaglione Irpef per il 2026. Parliamo dello scaglione che riguarda il cosiddetto ceto medio. In questo caso si fa riferimento a chi ha dei redditi sopra 28.000 euro e fino a 50.000 euro.
La modifica a questo secondo scaglione porterà un taglio di due punti percentuali per questi contribuenti a livello di IRPEF dovuta. Se oggi pagano il 35% di aliquota IRPEF sui redditi che rientrano in questo scaglione, domani con la legge di bilancio in vigore, pagheranno il 33%. E ci saranno fino a 440 euro di minore imposta dovuta. Non è ancora chiaro se lo scaglione verrà portato a 60.000 euro oppure se rimarrà con le soglie di oggi. Se si passasse da 50.000 a 60.000 euro, ci sarebbero altri 1.000 euro di risparmio sulle tasse per chi ha redditi pari o superiore a 60.000 euro all’anno.
Capitolo cartelle esattoriali, ecco cosa prevede la legge di Bilancio
La manovra finanziaria del governo dovrebbe contenere una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Dovrebbero essere interessati i contribuenti con cartelle a carico fino al 31 dicembre 2023 che non hanno mai aderito per poi decadere, a precedenti piani di questo genere e sanatorie di questo tipo. La rottamazione quinquies sarebbe come al solito con azzeramento di sanzioni, interessi e diritti di riscossione. E si potranno pagare le rate in 8 anni.
Infatti si parla di 98 rate mensili di cui solo la prima pari al 5% dell’intero debito ricalcolato al netto delle somme levate dalla sanatoria stessa. Rate mensili da pagare con la possibilità di farne slittare fino a massimo 8 senza cadere nella decadenza dal beneficio.
Si lavora ai dettagli della nuova sanatoria. Perché potrebbero essere inseriti dei limiti di importo affinché si possa rientrare nella sanatoria. Perché a chi ha debiti sotto una soglia, potrebbero essere offerti una rottamazione con piani di rientro meno lunghi, oppure un saldo e stralcio senza considerare l’estrema ipotesi di provvedere alla cancellazione d’ufficio delle cartelle sotto 1.000 euro.
Pensioni si cambia, ecco le novità del momento
La legge di Bilancio non lesinerà interventi in ambito previdenziale. Al momento siamo solo a provvedimenti allo stato embrionale, cioè di cui si parla ma non c’è nulla di confermato.
Il provvedimento senza dubbio più vicino a diventare realtà è quello del blocco dello scatto di 3 mesi per l’aspettativa di vita previsto dal 2027.
Un blocco che nascerebbe con i correttivi di cui ormai si parla da giorni. Ovvero con scalini, piccoli rinvii o correttivi solo per qualcuno. L’ipotesi più attendibile è quella di bloccare i 3 mesi di aumento delle pensioni di vecchiaia la cui età pensionabile resterebbe a 67 anni.
E poi, aumento di un mese nel 2027 e di due mesi nel 2028 sulle pensioni anticipate. Ma i requisiti resterebbero quelli di oggi, fissati a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Infatti l’aumento riguarderebbe l’applicazione di una finestra mobile di uno e due mesi per i due anni prima citati. In aggiunta alle finestre di 3 mesi già oggi applicate alle pensioni anticipate ordinarie.
Come dire, slitta la decorrenza della prestazione, anche se non aumentano i requisiti. Una formula che alla fine non è escluso venga applicata anche alle pensioni di vecchiaia. Fermo restando il fatto che sembra prendere piede la decisione di evitare finestre e incrementi ulteriori per chi nel 2027 compie almeno 64 anni di età.
Dalla legge di Bilancio anche alcune misure di pensionamento anticipato
E sono proprio i 64 anni di età un’altra novità in procinto di fare capolino nella legge di Bilancio. Potrebbe arrivare una pensione a 64 anni di età con 25 anni di versamenti e un trattamento non inferiore a 3 volte l’assegno sociale. Con opportunità di usare anche la rendita maturata nella previdenza integrativa o il TFR come ormai è noto.
Infine, non è tramontata la pista che porta alla nuova quota 41 flessibile al posto di quota 103. Con sempre 62 anni come età di partenza e 41 anni di contributi minimi. Ma con il taglio del 2% all’anno per ogni anno di anticipo al posto del ricalcolo contributivo intero della prestazione. Taglio da applicare solo a soggetti che hanno un ISEE sopra 35.000 euro.