Per anni abbiamo criticato il sistema di istruzione italiano, paludato e farraginoso, legato ancora a vecchi meccanismi che rendevano obsoleta la preparazione degli studenti. Ora che abbiamo istituti che permettono di trovare subito lavoro ai diplomati. li snobbiamo. Il mercato ne richiede in gran quantità, oltre 52mila, abbiamo gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) ma i ragazzi, o forse i genitori dei ragazzi, preferiscono iscriversi all’Università. E pensare che questi ITS sono stati concepiti proprio come alternativi ai corsi di laurea, per formare in due anni giovani diplomati da immettere subito nel mercato del lavoro.

Cosa sono gli ITS nello specifico

Questi corsi post diploma, avviati nel 2010, sono legati al sistema produttivo. Sono pensati per diplomati, quindi maggiorenni, con una specializzazione da affinare per iniziare immediatamente a lavorare.

In pochi li conoscono, o comunque li considerano. A fronte di 52 mila richieste da parte delle aziende, sono poco più della metà i posti occupati.

Eppure questi corsi prevedono una formazione altamente qualificata, con il 30% delle ore da passare in azienda. E i dati parlano di un’occupazione assicurata all’80% entro un anno dalla conclusione del percorso formativo.

Itis e ITS, attenzione agli acronimi

Spesso i corsi ITS vengono trascurati in quanto confusi con i quasi omonimi Itis (Istituto Tecnico Industriale Statale), una scuola superiore tecnica, per ragazzi dai 14 ai 18 anni, il cui corso di studi si sviluppa nell’arco dei canoni cinque anni, divisi in un primo biennio  propedeutico, seguito da un altro biennio di specializzazione e un ultimo anno di ulteriore formazione specifica.

Gli ITS, come abbiamo invece visto, sono corsi post diploma, dedicati specialmente agli studenti Itis.

In Italia, nonostante una lieve crescita per gli istituti tecnici (quelli professionali sono comunque in calo), le scuole preferite sono ancora i licei. Un fenomeno retaggio di quel pensiero che vede nelle scuole “non liceizzate” una formazione scadente e una cultura carente.

Tutto il contrario, almeno per chi persegue come scopo quello di trovare lavoro da diplomato. Un liceo non può dare questa possibilità, ad esso deve seguire un corso di laurea che spesso però necessita ancora di una specializzazione (master o tirocinio) prima di poter aprire allo studente le porte del lavoro.

Nel comparto professionale, sono le scuole alberghiere a tenere una buona media di iscritti, grazie anche alla popolarità che negli ultimi anni ha riscosso il settore food.