Anche se è uno dei più importanti, il lavoro del docente continua ad essere tra quelli sottopagati e più bistrattati; le procedure di assunzione degli insegnanti sono farraginose, non ottimizzate e carenti, lasciando vuoti e lacune nel sistema scolastico, con tutte le conseguenze negative del caso.

Le vittime, oltre agli alunni e alla scuola in generale, sono gli stessi professori, specie se precari o in attesa di entrare di ruolo. Sono alla mercé di supplenze, di flessibilità negli spostamenti, ma sempre con la costante incertezza del loro futuro lavorativo.

Iniziativa anti burocrazia, una svolta per le assunzioni degli insegnanti?

Il Piano per la Semplificazione nella scuola, presentato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, prevede di migliorare i servizi scolastici a favore di famiglie e docenti.

Il primo passo annunciato è la drastica riduzione della burocrazia, una piaga presente in tutte le amministrazioni, ma sempre più logorante per la scuola.

Poi vengono le assunzioni dei docenti, vera e propria patata bollente, rimbalzata di mano in mano tra i vari esecutivi che si sono succeduti. Ora il governo Meloni ha deciso di prendersi delle responsabilità, giocandosi una buona fetta dell’elettorato, oltre che la credibilità.

Più cattedre, mano incartamenti burocratici

Il progetto di rinnovamento della scuola partirà dall’anno scolastico 2023/2024, con l’obiettivo di semplificare i processi amministrativi negli istituti, a favore del lavoro di docenti, presidi e personale scolastico.

Si parte con le nomine di ruolo, che prevedono delle importanti modifiche.

Verranno redatti dei nuovi report, grazie ai quali ogni ufficio avrà a disposizione una panoramica completa di tutte le informazioni relative al docente e alla sua nomina. In questo caso, sarà possibile gestire in maniera rapida ed efficiente eventuali reclami riguardo le assegnazioni delle cattedre.

Inoltre i candidati potranno rinunciare alla nomina direttamente sulla piattaforma, aggiornando in tempo reale il sistema sulla nuova disponibilità di posti vacanti.

Se già si riuscissero ad eliminare tutte le lungaggini burocratiche relative a questi processi, si snellirebbe in modo consistente tutta la procedura.

Nel Piano di Semplificazione sono inclusi anche i supplenti, un vero e proprio esercito di precari che chiede a gran voce attenzione. Sono tanti e necessari a colmare tutti quei vuoti del sistema scolastico, che al momento vengono semplicemente rattoppati con supplenze.

Le assunzioni di insegnanti e relative nomine dovrebbe apportare miglioramenti già nell’immediato, visto che si prevedono 56.000 nuovi ingressi a partire da settembre, 19.000 dei quali da integrare nel sostegno.

Altri interventi di semplificazione

Taglio ai costi e velocizzazione delle procedure sono gli obiettivi del nuovo piano del governo per le scuole.

Oltre alle misura appena descritte, vediamo alcuni altri interventi votati a favorire la semplificazione:

  • Eliminare la carta a favore di strumenti digitali, riducendo al tempo stesso i costi e la gestione delle informazioni
  • Automatizzare le attività di ricostruzione di carriera, attraverso la produzione di una documentazione a carico dell’Amministrazione (agevolando così anche le attività propedeutiche al pensionamento dei docenti)
  • Condivisione di documenti fra diverse scuola
  • Riduzione dei tempi di pagamento per le supplenze (ora erogati con una media di quattro mesi)

Gestione dei contenziosi attraverso il supporto di soluzioni digitali come le IA.