Investire in crypto contro il ‘mix tossico’, le banche tedesche abbracciano la rivoluzione

Anche le banche tedesche si sarebbero decise di investire in crypto per sfuggire ai rendimenti negativi dei loro clienti
3 anni fa
2 minuti di lettura
Investire in crypto anche in Germania

Anche le mitiche Sparkassen tedesche puntano ad investire in crypto. Le casse di risparmio della Germania, detentrici di oltre 1.000 miliardi di euro di liquidità dei 50 milioni di clienti, stanno studiando l’apertura di un portafoglio per il trading delle “criptovalute”. A novembre, il presidente dell’associazione Deutsche Sparkassen-und Giroverbandes, Helmut Schleweis, ha definito “mix tossico” il combinato tra alta inflazione e bassi tassi d’interesse.

In Germania, l’inflazione a novembre è salita al 6%, stando al dato armonizzato, mai così alta da circa 40 anni a questa parte.

Ma i tassi di mercato restano bassissimi, tant’è che il Bund a 10 anni offre un rendimento del -0,35%. Questo significa che i risparmiatori tedeschi stanno accelerando le perdite sui capitali detenuti e investiti in asset non rischiosi. Ed ecco sorgere la necessità impellente di sfuggire a questa follia monetaria iniziando ad investire in crypto.

Bitcoin per sfuggire ad alta inflazione e tassi a zero

Per quanto in forte calo dai massimi di novembre, Bitcoin guadagna quest’anno più del 70% in dollari, quasi l’80% in euro. Parliamo di un asset ad oggi volatile, ma che si sta rivelando utile per ravvivare i rendimenti dei portafogli e cercare di proteggerne il potere d’acquisto. E il mercato delle crypto si sta mostrando ancora più prezioso, se si pensa che l’oro continui a giacere nettamente sotto le quotazioni di apertura di quest’anno. Il tipico “inflation hedge” non sta svolgendo in questi mesi la sua funzione storica.

La finanza tedesca è molto conservatrice e il solo fatto che stia abbracciando le crypto, pur con molta cautela, la dice lunga circa l’interesse crescente del mercato verso queste soluzioni. Tant’è che il nuovo governo tedesco si regge su un accordo a tre tra socialdemocratici, Verdi e liberali, redatto in 177 pagine e nel quale si legge l’intenzione di favorire una supervisione europea sulle crypto, così da porle sul piano regolamentare allo stesso livello della finanza tradizionale.

Uno degli obiettivi principali consiste nell’identificare coloro che vi investono. Per quanto si tratti di un atteggiamento finanche minaccioso, perlomeno vi sarebbe il riconoscimento formale di questo nuovo mercato.

Pagare con CSpay grazie a Crypto Smart

E in Italia? In attesa che le banche imitino le loro concorrenti straniere, Crypto Smart (www.cryptosmart.it) si è già attrezzata. Come sappiamo, si tratta di una piattaforma exchange che consente ai clienti registrati di comprare e vendere le più importanti e diffuse “criptovalute” al mondo. E da poco offre anche il servizio CSpay, un software che s’integra con l’e-commerce e permette ai clienti dei negozi online di fare acquisti in Bitcoin, Ethereum, Dogecoin, Litecoin, Polkadot e Cardano.

Il funzionamento è semplice: il cliente acquista un bene o servizio nel market place. Inquadra l’indirizzo in formato QR Code e invia il pagamento. Il venditore avrà depositata automaticamente la “criptovaluta” nel suo “wallet” e, se lo vorrà, potrà convertirla all’istante in euro. CSpay è compatibile con tutte le principali piattaforme e-commerce: Woo Commerce, Magento, Shopware, Drupal, Shopify e Consumer Integration. Il venditore non pagherà alcuna commissione, la quale sarà addebitata al cliente finale.

 

sul tema ECONOMIA

Articolo precedente

Quando va rinnovato l’ISEE per il reddito di cittadinanza?

Ecco 7 bonus casa 2022 per condomini e villette unifamiliari da prendere al volo
Articolo seguente

Agevolazioni prima casa under 36 anche con immobile preso all’asta, nuove istruzioni Agenzia delle entrate